Maserada sul Piave. Aveva rinchiuso in casa compagna e figliastra, esce dal carcere e le perseguita

Giovedì 8 Agosto 2019
Aveva rinchiuso in casa compagna e figliastra, esce dal carcere e le perseguita
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MASERADA SUL PIAVE (TREVISO) - Il 7 agosto 2019 gli Agenti della Polizia Stradale di Treviso hanno dato esecuzione alla misura di custodia in carcere disposta dal Tribunale di Treviso nei confronti del cittadino italo-brasiliano F. C. H., già arrestato dallo stesso Ufficio di Polizia nella nottata tra il 9 e 10 per maltrattamenti in famiglia, lesioni aggravate, sequestro di persona e rapina nei confronti della compagna convivente. L'uomo è stato arrestato di nuovo e incarcerato dopo meno di un mese dai precedenti maltrattamenti in famiglia.

In tale occasione gli operatori della Stradale erano intervenuti a Maserada sul Piave (Treviso) nei pressi di una tenuta agricola, a seguito di una segnalazione da parte del Suem relativa ad un incidente stradale con feriti. Dai primi accertamenti, gli agenti riuscivano a ricostruire che la fuoriuscita era stata causata volontariamente dal conducente in evidente stato di alterazione psicofisica dovuta all’assunzione di sostanza alcolica. Dalle ulteriori informazioni apprese dai testimoni presenti sul posto gli operatori di polizia venivano a conoscenza del fatto che all’interno di un appartamento del complesso agricolo erano state rinchiuse dallo stesso conducente dell’autovettura incidentata una cittadina brasiliana di quarant’anni, D.A.S.Q., e la figlia minore degli anni 14. Una volta liberate le vittime e ricostruito accuratamente quanto accaduto, gli investigatori avevano parrestato l'uomo in flagranza di reato, deferendolo all’Autorità Giudiziaria di Treviso, per i reati di maltrattamenti in famiglia aggravati e continuati, sequestro di persona, lesioni aggravate e rapina.

Tuttavia, la Polizia Stradale dopo il pur significativo risultato operativo consistente nella carcerazione del colpevole, non ha trascurato l’assistenza alla vittima soprattutto dopo la scarcerazione dell’ex convivente destinatario di una misura cautelare di allontanamento dalla casa famigliare, del divieto di avvicinamento e di contatti anche telefonici nei confronti della parte offesa.













L’accurata attività investigativa permetteva di documentare senza dubbio sistematiche e reiterate violazioni dei divieti a lui imposti.

In particolare, nonostante l’esplicito divieto di contatti telefonici, immediatamente dopo la scarcerazione sono state continue e assidue le telefonate ed i contatti con la vittima.

Inoltre, da più parti nel contesto di provenienza degli interessati sono pervenute notizie di gravi minacce nei confronti della ex compagna soprattutto con riferimento alla precedente carcerazione che, visto il comportamento in precedenza tenuto dal reo, le caratteristiche del soggetto e il contesto di riferimento, sono stati tali da far temere per la sicurezza e l’incolumità della donna e della figlia.

Alla luce di quanto emerso gli operanti richiedevano all’Autorità Giudiziaria un aggravamento della misura cautelare in corso ed una volta esaminati gli accertamenti e i relativi riscontri l’Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Treviso accoglieva quanto richiesto emettendo un provvedimento di modifica della misura cautelare in essere con la restrizione della libertà personale del F.C.H. trasferendolo alla casa circondariale di Treviso S. Bona. Non sono mancate le attestazioni di riconoscimento e stima per il personale che ha così bene operato ed in genere per l’attività della Polizia Stradale di Treviso che, ancora una volta ha confermato la sua versatilità professionale, sempre a servizio dei cittadini della Marca.
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