MASER - Si è allontanato da casa sabato sera, improvvisamente, senza dire una parola. Ma i familiari hanno intuito che non era per una semplice passeggiata. Così si sono messi alla sua ricerca per tutta la notte. Una notte di angoscia che non ha portato novità perchè le ricerche sono state infruttuose.
Di M.D., 40 anni, operaio, che abitava con la famiglia proprio al confine tra i comuni di Maser e Caerano San Marco, non c’era più traccia. L’ansia, con il passare delle ore, si è trasformata prima in sgomento e poi in terrore. Fino a quando, era ormai mattina inoltrata, un caeranese, a spasso per la campagna, ha trovato il cadavere che penzolava da un albero, in un boschetto non lontano dall’abitazione, nei pressi di una cassa di espansione. L’uomo, pur scioccato da quello che aveva visto, ha immediatamente dato l’allarme. Ma per il 40enne era ormai troppo tardi. Il decesso risaliva a parecchie ore prima. Sul posto sono subito intervenuti i carabinieri della stazione di Cornuda e il capitano Eleonora Spadati comandante della Compagnia di via Sansovino a Montebelluna. Con loro l'ambulanza dell'ospedale e la polizia mortuaria.
Sposato con tre figli, l’operaio pare soffrisse da tempo di sindromi depressive che piano piano l’hanno portato sull’orlo del baratro.
Sabato sera, senza preavviso alcuno, ha preso la sua decisione, si è allontanato da casa e si è diretto verso quel boschetto che conosceva fin troppo bene.
Sarà il medico legale ora a stabilire con esattezza l’ora della morte, ma tutto porta a ritenere che sia stata di poco successiva alla sua sparizione. Ieri nella casa dell’operaio è stato un susseguirsi di visite da parte di parenti e amici della coppia, increduli per l’accaduto, ma tutti desiderosi di stare accanto alla moglie e ai tre figli, distrutti dal dolore.
Ultimo aggiornamento: 24 Giugno, 09:41
© RIPRODUZIONE RISERVATA Di M.D., 40 anni, operaio, che abitava con la famiglia proprio al confine tra i comuni di Maser e Caerano San Marco, non c’era più traccia. L’ansia, con il passare delle ore, si è trasformata prima in sgomento e poi in terrore. Fino a quando, era ormai mattina inoltrata, un caeranese, a spasso per la campagna, ha trovato il cadavere che penzolava da un albero, in un boschetto non lontano dall’abitazione, nei pressi di una cassa di espansione. L’uomo, pur scioccato da quello che aveva visto, ha immediatamente dato l’allarme. Ma per il 40enne era ormai troppo tardi. Il decesso risaliva a parecchie ore prima. Sul posto sono subito intervenuti i carabinieri della stazione di Cornuda e il capitano Eleonora Spadati comandante della Compagnia di via Sansovino a Montebelluna. Con loro l'ambulanza dell'ospedale e la polizia mortuaria.
Sposato con tre figli, l’operaio pare soffrisse da tempo di sindromi depressive che piano piano l’hanno portato sull’orlo del baratro.
Sabato sera, senza preavviso alcuno, ha preso la sua decisione, si è allontanato da casa e si è diretto verso quel boschetto che conosceva fin troppo bene.
Sarà il medico legale ora a stabilire con esattezza l’ora della morte, ma tutto porta a ritenere che sia stata di poco successiva alla sua sparizione. Ieri nella casa dell’operaio è stato un susseguirsi di visite da parte di parenti e amici della coppia, increduli per l’accaduto, ma tutti desiderosi di stare accanto alla moglie e ai tre figli, distrutti dal dolore.
