TREVISO - Marta Novello, la 26enne di Mogliano Veneto, vittima di un’aggressione mentre correva lo scorso 22 marzo da parte di un 15 enne (chi è - Leggi), è stata dimessa questa mattina dall'ospedale Ca' Foncello di Treviso ed è già tornata a casa, in famiglia, dove trascorrrerà la Pasqua (Il VIDEO dell'arrivo). Marta è rientrata a casa intorno alle 14.30, scortata da amici e parenti, la giovane non voleva farsi vedere da nessuno, il papà della giovane ha parlato con i giornalisti, dicendo che la figlia sta bene ma che in questo momento ha bisogno solo «di essere lasciata in pace» (la Videointervista).
Quel giorno maledetto
Marta Novello è stata aggredita lunedì 25 marzo, in una strada di campagna a Marocco di Mogliano. Marta stava correndo, tranquillamente, vicino a casa, ma in pochi istanti la sua vita è cambiata. L'aggressore che l'ha ferita con 23 coltellate alla schiena è stato preso subito, si tratta di un 15enne nato in Italia da madre italiana e padre nigeriano. Il ragazzo è accusato di tentato omicidio.
Le ferite di Marta
Portata in Pronto soccorso, 40 minuti dopo il suo arrivo in ospedale era stata sottoposta a un primo delicato intervento per le ferite multiple riportate, tra cui una penetrante alla schiena che aveva raggiunto il fegato, e due ai polmoni. A effettuare l'intervento Giacomo Zanus, primario della IV Chirurgia, assieme alla sua équipe. Terminato l'intervento Marta è stata inizialmente ricoverata nella Terapia Intensiva di Cardiochirurgia, dove è stata seguita dall'équipe diretta da Antonio Farnia, ed è stata sottoposta a un secondo intervento, effettuato dal primario di chirurgia plastica, Giorgio Berna e dai suoi collaboratori, per la sutura di numerose ferite agli arti e al volto. Un ulteriore intervento è stato effettuato dall'équipe di ortopedia, per una lesione alla mano. «Attualmente - spiega il direttore del Ca' Foncello, Stefano Formentini - le ferite sono in via di guarigione. Saranno necessarie visite successive per il trattamento degli esiti cicatriziali». Per il dg dell'Ulss 2 trevigiana, Francesco Benazzi «siamo stati tutti molto toccati e coinvolti dalla vicenda di Marta, aggredita in modo violento quanto inspiegabile. L'intero ospedale, da subito, si è stretto attorno a lei e alla sua famiglia, per garantire le migliori cure e un recupero ottimale, sia dal punto di vista fisico che psicologico. Marta è giovane e la sua risposta alle cure è stata, fortunatamente, molto buona. Siamo molto contenti di averla potuta dimettere per Pasqua: rientrare a casa sarà un ulteriore importante passo avanti per recuperare tranquillità e tornate alla sua vita. A lei e alla sua famiglia gli auguri di noi tutti. Ai miei collaboratori e al personale che l'ha seguita con competenza e umanità un sentito ringraziamento».
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