Addio a Marina Bordignon, anima dei fioi della piazza

Mercoledì 21 Ottobre 2020 di Denis Barea
Addio a Marina Bordignon, anima dei fioi della piazza

TREVISO Il primo a dirlo a tutti, ai fioi reduci dei meravigliosi anni 80 trascorsi tra palestre e interminabili serata in piazza, è stato Paolo Vazzoler, amico di vecchia data. «Che il viaggio ti sia lieve» è il saluto che il presidente di Treviso Basket manda a Marina Bordignon, che se ne è andata nella serata dell'altro ieri. Cinquantasette anni, originaria di Paese e figlia di un avvocato molto noto in città e scomparso qualche tempo fa, Marina Bordignon è deceduta in una clinica di Roma, città in cui si era trasferita ormai da circa vent'anni.

Era molto popolare tra gli appassionati di basket per essere stata la moglie Paolo Pressacco, icona della pallacanestro trevigiana. La malattia l'aveva colta di sorpresa qualche anno addietro e lei gli aveva tenuto testa con fierezza e coraggio fino all'ultimo, anche quando le energie sono venute meno e il corpo ha iniziato a cedere all'inevitabile. 


IL RICORDO
«Vorrei dire - racconta Paolo Vazzoler - che Marina ci ha dato a tutti un a grande lezione di vita affrontando con sfrontatezza una malattia terribile. È stata un esempio fino alla fine di coraggio, ha avuto un modo di confrontarsi con il dolore che deve essere un grande insegnamento per chi ha avuto la fortuna di starle accanto». Marina Bordignon e Paolo Vazzoler hanno condiviso quelli che lui ricorda come «i momenti più indimenticabili della mia vita». «L'ho conosciuta quando io ero un ragazzino che muoveva i primi passi nel mondo della pallacanestro e lei una tredicenne che si avventurava nel mondo del judo, che praticava nella stessa palestra dove andavo io. È una amicizia di quelle così, che non capisci bene come sia nata ma che poi ti accompagna per gran parte della vita». Amica della moglie di Vazzoler ben presto Marina Bordignon inizia a frequentare l'ambiente dei baskettari dove conosce Paolo Presacco, che ne diventerà il marito. 


LA STORIA
«Io, il basket e Paolo eravamo un tutt'uno, lei amicissima di mia moglie ed è cominciata una frequentazione a quattro che ha segnato vorrei dire gli anni più belli della vita. Non c'era nulla che non facessimo insieme, dalle vacanze alle gite fuori porta quando il basket ci lasciava dei momenti di pausa. Noi del basket ci conoscevamo tutti, anzi conoscevamo tutti a Treviso, soprattutto chi frequentava la piazza, magari non per nome ma eravamo tutti una grande famiglia». La vita poi ha diviso i loro cammini ma lei, dipendente della Benetton Group prima a Ponzano poi a Roma, in realtà non ha mai smesso di cercare di mantenere i contatti con gli amici di un tempo. «Ci siamo visti fino quasi alla fine - ricorda commosso Vazzoler - ogni volta era una festa, anche quando le cose per lei si facevano difficili». Era il preludio della fine. Nelle ultime settimane Marina Bordignon era stata di nuovo ricoverata. I medici hanno sperato fino all'ultimo di poterle regalare un po' di tempo ma la malattia ormai aveva preso il sopravvento. «Il modo migliore di ricordarla - chiude Paolo Vazzoler - è spazzare via la malinconia con un sorriso dipinto sulla faccia. Quello che a Marina non è proprio mai mancato». 

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