Marianna, scomparsa da un anno
Il mistero delle telecamere spente

Venerdì 28 Febbraio 2014 di Nicola Cendron
Marianna Cendron e i genitori
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PAESE - Mercoledì 27 febbraio 2013. Marianna Cendron, ragazza di Paese, all'epoca 18enne, scompare nel nulla dopo aver terminato il turno di lavoro come cuoca al golf club di Salvarosa, vicino a Castelfranco.

È trascorso un anno intero da quella serata ancora avvolta nel mistero più totale. La ragazza da allora non ha più dato sue notizie: aveva appuntamento con il fidanzatino al convitto dell'istituto Maffioli che la attese inutilmente. I due si erano accordati al telefono nel pomeriggio. Oltre alla ragazza scomparve misteriosamente anche la sua bicicletta bianca, i suoi due telefonini.

Le indagini, coordinate dal comandante dei carabinieri di Montebelluna, capitano Eleonora Spadati, non si sono mai fermate e nelle ultime settimane hanno seguito una nuova pista, quella che vede il costante monitoraggio di farmacie e ospedali di tutta Italia. Marianna, affetta da una grave forma di anoressia, è costretta ad assumere medicine a base di potassio, acquistabili solo se prescritte dal medico.

Senza questo tipo di cura, sostengono i genitori, la ragazza non avrebbe potuto sopravvivere.

L'allerta, attivato a livello nazionale, ha già prodotto due segnalazioni ma in entrambi i casi si è trattato di un falso allarme: l'ultimo risale alla scorsa settimana quando ad avvertire i carabinieri di Paese fu una farmacia di Torino: le telecamere interne immortalavano una ragazza che aveva chiesto, senza ricetta, gli stessi farmaci di Mary. I filmati sono stati visionati anche dai genitori: non era lei.

Emergono intanto ulteriori dettagli sulla serata in cui Marianna scomparve: le telecamere del parcheggio del golf club erano misteriosamente spente e anche le altre che sono state visionate risulteranno inutili. Resta ancora avvolta nel giallo anche la cancellazione, avvenuta alcuni mesi fa, del profilo Facebook di Marianna: proprio per chiarire questo mistero i genitori della 19enne hanno presentato un esposto in Procura. L'obiettivo principale di Pierfrancesco ed Emilia Cendron è quello di non far finire nel dimenticatoio il dramma che stanno vivendo da dodici mesi a questa parte.

«Negli ultimi tempi segnalazioni non ne abbiamo avute, ce ne sono state quando abbiamo messo i volantini sui vaporetti a Venezia - racconta il padre di Marianna, Pierfrancesco Cendron - c'è stato anche chi ha fatto una foto con il cellulare. Non era Marianna ma è una cosa che potrebbero fare tutti. Si spera di trovare il classico ago nel pagliaio da cui partire».

L'altro Ieri, di fronte alle telecamere c'è stato l'ennesimo appello. «La stiamo aspettando, le vogliamo bene come quando siamo andati a prenderla (nel 2001 in Bulgaria, ndr) - conclude Piefrancesco - Il momento più difficile e traumatico è stato all'inizio, manca una figlia, dobbiamo trovarla soprattutto per il fratello, Giorgio. Sicuramente abbiamo fatto degli sbagli ma siamo qui per rimediare».

Ultimo aggiornamento: 8 Aprile, 05:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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