Esami medici sepolti in Posta:
spunta un altro referto in ritardo

Giovedì 23 Gennaio 2014 di Elisa Giraud
L'ufficio postale di Mareno di Piave
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MARENO (TREVISO) - Due dirigenti-ispettori alle Poste di Conegliano per far luce sull'accaduto a Mareno di Piave e cercare le soluzioni per smaltire tutta la corrispondenza arretrata.



Da martedì i dirigenti di Poste Italiane, uno della sede provinciale di Treviso e l'altro dalla direzione regionale, stanno verificando la situazione. Da un lato stanno cercando di capire quali sono state le cause del disservizio di cui è stata vittima S.C., 43 anni, residente a Mareno e malata di tumore, che per avere il referto della Tac che aspettava da un mese dall'ospedale di Castelfranco, ha dovuto far intervenire i carabinieri.



Il caso della donna, che martedì ha firmato la denuncia indirizzata a Poste italiane, è certamente il più grave, ma non è l'unico. «Per fortuna non ho i problemi della signora in questione - racconta un concittadino della donna, che ha scritto sul web del Gazzettino - ma gli esiti degli esami del 19 dicembre 2013 sono arrivati il 21 gennaio 2014. Esami eseguiti presso l'ospedale di Vittorio Veneto che vanno ad un utente di Mareno e sulla busta c'era il timbro di Rovigo. Robe da matti».



Intanto l'organico dei portalettere di Mareno, che risultava ridotto da due a quattro, è stato potenziato e la montagna di posta che giaceva nell'ufficio di via Tariosa si sta pian piano abbassando. È deciso a far luce sull'accaduto anche il sindaco di Mareno di Piave Gianpietro Cattai che oggi pomeriggio dovrebbe incontrare i dirigenti delle Poste.



«Ho chiesto un incontro per capire ciò che è accaduto - afferma Cattai - e capire come verrà risolto il disagio dei cittadini marenesi».



Intanto il senatore Udc Antonio De Poli, con un'interrogazione parlamentare, ha chiesto che «l'authority per le garanzie nelle comunicazioni avvii un'indagine sul caso». Il senatore si chiede pure quali siano le responsabilità della struttura sanitaria e se in casi particolari come questo, non sia previsto un metodo di comunicazione più efficace. Ad S.C. non sono ancora state recapitate nemmeno le scuse dirette di Poste italiane. «Sono venuti a casa mia l'altra mattina - racconta la donna - ma io ero al lavoro e non ho visto nessuno».
Ultimo aggiornamento: 13:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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