​Ciao Marco, lo sport perde un cronista e un amico

Martedì 30 Aprile 2019
Marco Guerrato
MOTTA - Si è spento in ospedale a Treviso Marco Guerrato, giornalista, 46 anni, metà dei quali passati a scrivere di sport. Corrispondente locale de La Tribuna di Treviso, Guerrato era un volto notissimo negli stadi di calcio e nei palazzetti dello sport della Marca. La scorsa estate la terribile diagnosi del male che alla fine non gli ha lasciato scampo. Operato d'urgenza a settembre a Verona, era riuscito sorprendentemente a superare quel difficile momento. Dopo una crisi lo scorso marzo, era stato ricoverato a Treviso il giovedì santo.  Soltanto sabato scorso in ospedale aveva festeggiato il compleanno con i familiari. Nella notte tra domenica e lunedì il decesso. Fedele agli impegni, aveva scritto di sport fino a poche ore prima. In tanti anni di corrispondenze, nessuno l'ha mai sentito lamentarsi di nulla. Anzi trasmetteva entusiasmo e voglia di vivere. Si definiva un innamorato perso della vita. E lo ha dimostrato fino alla fine. Ieri la notizia ha sconvolto non solo la comunità mottense ma tutto l'ambiente sportivo, e in particolare il mondo del calcio e della pallavolo.
 
VOLLEYFin dal 2012, anno di fondazione della società gialloblù, Guerrato è stato una presenza fissa in sala e tribuna stampa del Palaverde quando giocava lImoco Volley. Il club campione dItalia lo ha ricordato sui propri social definendolo «un nostro grande tifoso, un giornalista appassionato ma soprattutto un grande amico». La dirigenza della società sta studiando le modalità per ricordarlo in armonia con i protocolli del campionato. La prossima partita interna della squadra, che domani giocherà a Novara la prima gara di finale scudetto, sarà sabato sempre contro Novara. Moltissimi tifosi dell'Imoco hanno esternato sui social il loro cordoglio. Tanti saranno presenti alle esequie giovedì. Condoglianze sono arrivate anche da giocatrici che hanno fatto la storia del club.
LA LUNGA CARRIERAAveva cominciato a scrivere i primi pezzi di cronaca delle partite della Liventina 20 anni fa. Ma già da prima era una presenza fissa allo stadio anche per le corrispondenze radiofoniche per l'allora Top Radio Oderzo. Aveva poi collaborato con l'emittente web Snw e per Radio Conegliano. La sua voce era assai nota agli sportivi . Oltre alla Liventina, ha seguito per tanti anni l'Opitergina. In queste ultime stagioni è stato corrispondente del Portomansuè. In parallelo cresceva la sua altra grande passione, quella del volley. Per tante stagioni ha seguito con puntualità ed entusiasmo le vicende della Pallavolo Motta. Ma anche parecchie squadre delle serie minori della Marca. Più tardi è divenuto tifoso acceso della Spes Volley prima e dell'Imoco Volley Conegliano poi. Ha seguito ogni singola partita anche di questa stagione. Avrebbe voluto tifare le Pantere impegnate da domani nella finale scudetto contro Novara e soprattutto nella finale di Champions League a Berlino. 
LA FAMIGLIANegli stadi e nei palazzetti era sempre accompagnato dal papà Sergio. Lascia la mamma Anna e il fratello Efrem. «Aveva una tempra forte - ricorda proprio Efrem - e aveva sempre la voglia di guardare al domani. Aveva mille progetti. A settembre aveva superato quasi miracolosamente una complica operazione chirurgica». Il funerale sarà celebrato giovedì alle 11 nel Duomo di San Nicolò. Il rosario in suffragio sarà celebrato domani, alle 18 sempre in Duomo.
Gianandrea Rorato
Luca Anzanello
Ultimo aggiornamento: 20:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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