Istituto Manzato: nella nuova sede di piazza Pola ci sarà anche il conservatorio Steffani

Lunedì 17 Maggio 2021
La ex sede di Banca d'Italia in piazza Pola a Treviso

TREVISO -  Istituto Manzato e conservatorio Agostino Steffani sempre più allineati: lo sbarco in piazza Pola sarà probabilmente a gennaio 2022. E, accanto alle aule destinate al Manzato, l’ex Banca d’Italia ospiterà alcuni spazi dello Steffani, che non si trasferirà a Treviso ma che qui decentrerà alcuni insegnamenti. Si parla di corsi di formazione per i docenti dell’istituto trevigiano, ma non solo.

Quel che è certo è che i rapporti tra Castelfranco e Treviso non sono mai stati così stretti. E che, per la prima volta, lo Steffani avrà una rappresentanza fisica in città.

SINERGIA

Il trasferimento dunque da piazza San Francesco all’ex Banca d’Italia –oggi di proprietà del gruppo Baccini– avverrà auspicabilmente a gennaio 2022. «A breve inizieranno i consistenti lavori di adattamento e insonorizzazione della struttura e posso anticipare che anche il conservatorio avrà un suo spazio all’interno del nuovo istituto. Da qui potremo far partire diversi progetti in collaborazione con il Manzato, tra cui la formazione dei docenti stessi». È Stefano Canazza, direttore del conservatorio di musica Agostino Steffani, ad anticipare alcune novità sul nuovo corso del Manzato a margine della prima visita ufficiale del consiglio di amministrazione dell’istituto in conservatorio a Castelfranco. «Ho inviato il presidente e il direttivo dell’istituto Manzato per dare un segnale forte di squadra –riprende Canazza–. Abbiamo parlato di progettualità e di ampliamento dell’offerta didattica, di certificazioni per i corsi di studio e di potenziamento dell’attività di produzione facendo anche asse con le istituzioni musicali della città. Dopo anni possiamo dire di avere un progetto definito per il futuro sulla filiera musicale a Treviso».

LE NOVITÀ

Oltre alle collaborazioni artistiche e alla formazione, si è ragionato di certificazioni. «Intendiamo portare avanti un ragionamento sulle certificazioni degli istituti pre conservatorio, un universo che ha necessità di regole chiare e definite» aggiunge il direttore. Il presidente del Manzato, Giovanna Cordova, il direttore Paolo Gasparin e i membri del direttivo (Claudio De Nardo, Debora Fedato, Gabriella Pasut, Attilio Pisarri, Angela Trevisan) hanno potuto visitare –alcuni per la prima volta– villa Barbarella, attuale sede del conservatorio castellano. Anche Mario Conte, sindaco di Treviso, plaude all’incontro. «Il nuovo corso dell’istituto Manzato punta alla qualità –ha affermato il primo cittadino– e per arrivare a questo obiettivo bisogna rafforzare l’asse con il conservatorio di musica di Castelfranco che sta condividendo con noi ed è pronto a scommettere sul futuro dell’istituto. Plaudo a questa prima visita ufficiale, con l’auspicio che il ventaglio della proposta culturale del Manzato continui ad aumentare, perché significa coinvolgere sempre più giovani che in un momento così delicato hanno bisogno di tornare a socializzare anche attraverso la musica».
 

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