Appello a Salvini: «La mia compagna disabile grave, fate restare in Italia sua figlia»

Mercoledì 12 Giugno 2019 di Annalisa Fregonese
Appello a Salvini: «La mia compagna disabile grave, fate restare in Italia sua figlia»
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MANSUÈ - Si appella al vicepremier Matteo Salvini: da mesi Luigi Dal Bò sta cercando una soluzione per far restare in Italia Halyna,  figlia della sua compagna che è diventata  disabile gravissima a seguito di un incidente stradale. Halyna si prende cura della mamma in tutto e per tutto, ma alla burocrazia  non interessa: la legge  dice che la 36enne non può più restare nel nostro Paese. Per tre volte le è stato rinnovato il permesso di soggiorno, ma adesso non è più possibile farlo. Luigi Dal Bò da oltre un anno sta tentando di venire a capo del problema, senza esito. La presenza di Halyna è fondamentale per l'assistenza alla mamma, che necessita di cure continue, non può mai esser lasciata sola. La partenza della figlia dall'Italia significherebbe per la madre un colpo durissimo. L'uomo ha così deciso di appellarsi al ministro Matteo Salvini affinché conceda ad Halyna l'autorizzazione a restare in Italia per motivi umanitari.
Natalya, la  compagna di Claudio, è arrivata in Italia oltre vent'anni fa. Una bella signora bionda di 55 anni. Lei e Luigi lo scorso anno avevano deciso di sposarsi. Ma la donna a Pordenone, città dove lavorava, venne investita mentre attraversava sulle strisce pedonali. Subendo, oltre alla frattura del bacino e di alcune costole, un trauma cranico encefalico.
È l'inizio di un incubo. Natalya è costretta su una sedia a rotelle, deve essere assistita in tutto e per tutto. E pensare che ciò accadde proprio il giorno prima del matrimonio, che la coppia era riuscita a fissare dopo lunghi carteggi con il consolato. Da quel 5 luglio 2018 la vita della coppia cambia radicalmente. Luigi Dal Bo è uomo d'onore e mantiene la sua promessa a Natalya: anche se non sono ufficialmente sposati, si prende cura di lei, nella salute come nella malattia. Dall'Ucraina arriva in Italia la figlia Halyna che si dedica alla mamma.
Le attestazioni mediche parlano chiaro, Natalya Vinnytska necessita di assistenza continua nello svolgimento delle funzioni primarie (vestizione, igiene personale, alimentazione). Presenta difficoltà linguistiche che limitano l'interazione con l'ambiente. «In questa condizione certificano dall'Ospedale Riabilitativo ad alta specializzazione di Motta di Livenza è stata individuata e addestrata come caregiver di riferimento Halyna Leontyk, figlia della paziente, in considerazione del recupero neurologico ancora in atto».
LA QUOTIDIANITÀ
La famiglia vive in via Spessa a Mansuè. Ad occuparsi di tutto è Halyna. Segue la mamma in ogni esigenza, la imbocca, la lava, la sorveglia mentre dorme. Lei, Natalya, che parlava molto bene l'italiano, a causa del trauma cranico sembra aver completamente dimenticato la lingua. Si esprime solo in ucraino pertanto Halyna è fondamentale anche per poter interagire con i medici. È una giovane alta, robusta. Non teme la fatica fisica e nel contempo sa essere dolcissima con la mamma disabile. Le parla con calma, l'accarezza, le sorride, la rassicura. Basta che Halyna scompaia dalla sua vista ed ecco che la signora disabile comincia ad agitarsi.
«Adesso spiega Luigi Dal Bo Halyna dovrebbe rientrare in Ucraina e rimanere là almeno per un mese, altrimenti non avrà più il permesso di espatriare. Io sono disperato. Mi appello al ministro. La nostra situazione è disperata, il mio è veramente un caso umano, basta entrare a casa mia per capirlo».
Non teme gli ispettori Luigi, anzi vengano pure a vedere. «Qui c'è soltanto una donna che per un tragico destino è diventata una disabile gravissima. Assistita dalla figlia e quest'affetto, signor ministro, non si può interrompere» conclude.
 
Ultimo aggiornamento: 14:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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