Otto tonnellate di scarti per mangini "irregolari": coinvolte aziende venete

Mercoledì 19 Febbraio 2020
mangimi nocivi
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VENEZIA E TREVISO - Otto tonnellate di materie prime per mangimi non conformi perché scadute e senza le autorizzazioni, due autocarri privi del permesso al trasporto di rifiuti e varia documentazione contabile e informatica.
E' quanto è stato sequestrato dai carabinieri forestali di Reggio Emilia, in collaborazione con altri reparti del Nod, durante perquisizioni che hanno riguardato 17 aziende, tra cui alcune multinazionali e aziende leader di settore, nelle province di Reggio Emilia, Milano, Brescia, Trieste, Udine, Venezia, Treviso, Torino, Cremona e Mantova, per gestione illecita di rifiuti alimentari. In particolare gli scarti derivanti da industrie dolciarie e della panificazione del Nord Italia sarebbero stati ritirati fraudolentemente da tre aziende reggiane e poi reimmessi illecitamente, tramite articolati raggiri documentali, nel mercato della zootecnia, per la produzione di mangimi e nelle centrali a biogas per la produzione di energia rinnovabile. Quattro gli indagati. Le condotte illecite avrebbero comportato potenziali rischi per la salute ed il benessere degli animali allevati e dei prodotti derivati da destinare all'alimentazione umana e potenziali rischi di inquinamento delle varie matrici ambientali. Due società reggiane erano già state oggetto di indagine da parte per gli stessi reati: trasporto e lo smaltimento di rifiuti speciali non autorizzato, frode in commercio e il commercio di sostanze alimentari nocive.
Ultimo aggiornamento: 14:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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