Raffica di malori in case, chiese e parchi: il caldo procura un superlavoro all'Usl

Lunedì 14 Giugno 2021 di Pio Dal Cin
Gli agenti soccorrono la ragazza in via Filippini

TREVISO Prima è successo nei centri vaccinali. Ora nelle chiese, nelle abitazioni e nei parchi pubblici. Il cambio di stagione porta con sè problemi di adattamento del corpo all’improvviso aumento di temperature e umidità. E la giornata di ieri ne è stata la conferma con gli operatori del Suem che si sono dovuti fare in 4 per rispondere a tutte le richieste di soccorso per malori e svenimenti legati al caldo. Nel giro di appena un’ora, a cavallo fra le 10 e le 11, in buona parte coincidenti con l’inizio delle funzioni religiose, sono stati ben 14 gli interventi in provincia per far fronte alle urgenze. Una situazione eccezionale che ha messo in difficoltà anche il pur rodato sistema organizzativo dell’Usl. Il salto di qualità del caldo è stato dunque avvertito, soprattutto dalla popolazione anziana. Ieri su tutta l’area di pianura è stata avvertita nettamente la “cappa”, quel fenomeno ben noto associato alla presenza di temperature elevate ma anche di umidità. Non c’è da stupirsi dopo un mese e mezzo di valori complessivamente sotto media. Ma questo ha creato una congestione di chiamate che in alcuni casi ha comportato dei ritardi innescando qualche polemica.
IL  CASO

Come a Francenigo dove un’anziana di 80 anni, che stava presenziando alla cerimonia della Prima Comunione, a un certo punto ha perso i sensi cadendo a terra a peso morto. La donna ha battuto la testa e si è procurata una ferita al cuoio capelluto, ma è sempre rimasta cosciente. I soccorsi sono stati però complicati. Le due ambulanze presenti al Pronto soccorso di Conegliano però, proprio in quel momento erano fuori per interventi analoghi ed è caduta nel vuoto anche la richiesta inoltrata all’ospedale di Sacile, dove gli operatori erano impegnati sullo stesso fronte. «La chiamata è arrivata alle 10.03. Le due ambulanze di Conegliano -conferma il direttore generale dell’Usl Francesco Benazzi- in quel frangente temporale erano entrambe occupate. Al rientro, una delle due è stata inviata a Francenigo dove è arrivata, percorrendo l’autostrada. Partita alle 10.25 è giunta sul posto alle 10.40 con un tempo di percorrenza di 15 minuti. Ma se la condizione della persona fosse stata grave avremmo inviato elicottero -continua Benazzi- In realtà sapevamo attraverso i nostri operatori che la donna era cosciente e che il respiro era regolare». L’80enne è stata comunque trasferita all’ospedale per i controlli e le cure del caso.
L’APPELLO
L’episodio ha portato i sindaci dell’area Godega, Orsago, Gaiarine, Codognè, a rinnovare il loro appello alle autorità sanitarie per chiedere l’eventuale dislocazione di un mezzo di soccorso più accentrato nel territorio in modo da garantire un intervento ancor più rapido. Già lo scorso anno avevano scritto una lettera congiunta chiedendo se poteva essere accolta la richiesta di rivalutare la scelta di accentrare l’ex Guardia medica nella sede distrettuale di Vazzola, considerata poco baricentrica. 
LA TENDENZA
Resta il fatto che la situazione potrebbe riproporsi a stretto giro di posta. A parte un lieve e temporaneo ridimensionamento del quadro termico fra oggi e domani, da mercoledì le temperature torneranno a farsi bollenti con innalzamento del tasso di umidità, ovvero tutto ciò che serve per creare condizioni afose soprattutto nei centri urbani. In provincia, nella seconda parte della settimana potrebbero essere raggiunte punte di 34-35 gradi. Ieri il record del caldo è stato misurato dalle centraline di Loria e Castello di Godego (33 gradi). Superata la soglia dei 32 anche sulle colline di Conegliano, più di 31 a Castelfranco, 30.6 a Treviso città e 30 a Mogliano.
 

Ultimo aggiornamento: 08:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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