Malore fatale in casa: Enrico Disarò trovato morto a Roma, aveva 39 anni

Sabato 22 Ottobre 2022 di Gianandrea Rorato
Enrico Disarò, il 39enne di Motta di Livenza trovato senza vita in casa a 39 anni a Roma
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MOTTA DI LIVENZA - È morto all’improvviso nel tardo pomeriggio di giovedì a Roma Enrico Disarò, 39 anni, figlio di Francesco e Paola Disarò, titolari dello storico albergo-ristorante Disarò in pieno centro a Motta. La notizia ha cominciato a serpeggiare nella serata di giovedì; la conferma ieri mattina quando sono comparse le epigrafi, peraltro con data del funerale da destinarsi. Enrico era diplomato in agraria; laureato in Scienze di educazione primaria, era stato volontario in ospedale e nella casa di riposo di Motta. Non viveva più in paese ormai da diversi anni. Molto devoto, aveva fatto il volontario e la guida a Medjugorje, accompagnando i fedeli e prestando, durante il pellegrinaggio, aiuto agli anziani o a persone con handicap. Lui stesso raccontava con entusiasmo ai conoscenti di Motta, quando tornava in paese, la sua esperienza. Dopo aver abitato anche a Medjugorje, ultimamente risiedeva a Roma, dove ha lavorato come guida nei luoghi di interesse religioso.


LA TRAGEDIA

Era solito mettersi in contatto con la famiglia. I genitori, che non lo avevano sentito da qualche giorno, allarmati, hanno chiamato le forze dell’ordine per una verifica. Sul posto dunque si è recata una pattuglia dei carabinieri insieme ad altre forze dell’ordine. Hanno trovato il 39enne nella sua abitazione, senza vita. Stando a una prima e sommaria ricostruzione, pare che sia rimasto vittima di un malore che non gli avrebbe lasciato scampo. Una circostanza ancor più dolorosa, vista la giovane età. Di certo sarà eseguita l’autopsia. Ieri mattina il locale ha abbassato le serrande ed è tuttora chiuso per lutto: l’epigrafe è stata appesa all’esterno. Sempre ieri i genitori di Enrico si sono recati a Roma in treno per il riconoscimento della salma e per seguire l’iter dell’esame autoptico. Non appena sarà dato il nulla osta dalla Procura, con tutta probabilità all’inizio della prossima settimana, la salma tornerà a Motta per il rito funebre.

Enrico era particolarmente devoto alla Madonna. 


IL DOLORE

Quando era a Motta lo si vedeva ogni tanto dire una preghiera di fronte a qualche capitello. «In uno di fronte a casa mia - racconta Emilio Del Bel Belluz - aveva lasciato due belle statue, una raffigurante la Madonna. Con il suo permesso sono state inviate in una missione in Togo, in Africa. È un piccolo aneddoto ma che racconta bene la sensibilità di Enrico». Oltre ai genitori Francesco e Paola, Enrico lascia la sorella Chiara, che lavora in ristorante, e lo zio Mario, tutti molto noti.

Ultimo aggiornamento: 23 Ottobre, 09:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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