Crisi aziendali diminuite grazie agli incentivi: «Rischio di infiltrazioni mafiose»

Mercoledì 3 Marzo 2021 di Alberto Beltrame
Il colonnello Francesco De Giacomo
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TREVISO Incentivi e misure di aiuto all’economia stanno sostenendo migliaia di aziende, tanto che il numero di procedure fallimentari, nel corso del 2020, nonostante la pandemia, sono diminuite del 30% rispetto al 2019. Un dato che però non deve trarre in inganno e che fa guardare al futuro con preoccupazione per due aspetti: il primo riguarda la possibilità di un aumento esponenziale delle crisi aziendali quando verranno meno gli incentivi, il secondo il rischio di infiltrazioni della malavita organizzata nelle società in difficoltà. A lanciare l’allarme è il comandante provinciale della Guardia di Finanza di Treviso, il colonnello Francesco De Giacomo: «Nel periodo di lockdown, abbiamo focalizzato l’attenzione non solo sull’apertura di nuove aziende o sui trasferimenti delle quote di proprietà di quelle esistenti, ma anche sulle procedure fallimentari, nella consapevolezza di quanto alto sia il rischio di infiltrazione della criminalità organizzata, che vi vede l’occasione per reinvestire i profitti delle proprie attività illecite. Occorre tenere alta la guardia, per evitare di ritrovarci, una volta passato il Covid, con una miriade di imprese sì risanate, ma in mano alla criminalità organizzata».
I DATI
Per farsi un’idea della situazione basta dare un’occhiata al portare dei fallimenti del tribunale di Treviso. Negli ultimi 6 anni sono più che dimezzati. Erano 302 nel 2014, 246 nel 2015, 261 nel 2016, 174 nel 2017, 155 nel 2018, 160 nel 2019 mentre nel 2020 sono state appena 115. «Le crisi sono state congelate grazie agli incentivi, ma questi numeri non devono ingannare - sottolinea il comandante -. In questi stessi mesi, in tempi di Covid, abbiamo investito maggiori risorse sul monitoraggio dei settori e dei fenomeni più a rischio in relazione all’emergenza pandemica, e tra questi rientrano in particolare le crisi aziendali. E il trend del 2020 è stato confermato anche nei primi due mesi del 2021: in un periodo così breve sono già 12 le operazioni portate a termine in provincia con 31 persone denunciate e oltre 191 di milioni di euro di distrazioni accertate». 
CREDITORI E MERCATO
Proprio su questo aspetto l’azione di controllo delle fiamme gialle si muove su un duplice binario. «Sotto un primo profilo, più generale, va tutelata la correttezza nei rapporti tra i diversi soggetti che entrano in gioco, con particolare riferimento ai creditori - spiega De Giacomo -: occorre impedire che questi ultimi vengano danneggiati da comportamenti scorretti degli imprenditori in crisi, siano essi di sottrazione fraudolenta del patrimonio dell’azienda, che impedisce di soddisfare le pretese dei creditori, ma anche trattamenti “di favore” di alcuni creditori rispetto ad altri, in violazione del principio della par condicio tra tutti coloro che vantano pretese nei confronti dell'impresa sottoposta a procedura fallimentare».
LA MALAVITA
Il rischio ulteriore, è che nei passaggi di proprietà seguiti ai salvataggi di aziende in crisi, vi siano personaggi vicini alla malavita organizzata, pronta ad approfittare della situazione per riciclare denaro dalla provenienza illecita. «Il rallentamento dell’economia offre un’opportunità formidabile a coloro che in questo periodo possono permettersi, grazie a un’enorme disponibilità di capitali, di correre in soccorso, per usare un eufemismo - conclude il comandante De Giacomo - degli imprenditori e rilevare le loro aziende: si tratta, purtroppo, delle organizzazioni criminali, che non risentono della crisi e anzi sono sempre pronte a trarne grandi benefici».

Ultimo aggiornamento: 08:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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