Cinque cuccioli di lupo sul Cansiglio. "Non si riproducevano qui da 100 anni"

Mercoledì 18 Settembre 2019 di Claudia Borsoi
Due cuccioli di lupo immortalati dalle fototrappole dell'Associazione naturalistica Lorenzoni
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Cinque cuccioli di lupo. E il Cansiglio si popola. A gennaio le foto-trappole avevano immortalato per la prima volta una coppia di lupi. Sei mesi dopo, sempre gli occhi di Cansiglio Wildlife Camera, progetto di citizen science dell’associazione naturalistica Lorenzoni, sono riusciti a filmare cinque cuccioli di lupo in cerca di acqua sotto il fango, nel cuore della foresta. Da più di cent’anni il lupo non si riproduceva in Cansiglio, a cavallo tra le province di Treviso, Belluno e Pordenone. Ufficialmente, ora, anche il Bosco dei Dogi ha un branco di lupi.
 
Ieri sera l’associazione Lorenzoni ha reso noti i risultati di una ricerca condotta in questi mesi in modo silenzioso, con continui appostamenti in foresta e monitoraggi, e finalizzata a raccogliere elementi attorno alla presenza del lupo. Il progetto è stato finanziato grazie ad una raccolta fondi lanciata su Facebook lo scorso inverno, che ha permesso di raccogliere mille euro per l’acquisto della strumentazione. Gratuitamente poi un gruppo di volontari ha eseguito in questi mesi appostamenti e monitoraggi. Cansiglio Wildlife Camera nasce sulla scia del progetto Life WolfAlps conclusosi nel 2018 e come quello ha prodotto schede di rilievo standardizzate che sono state inviate alla Regione.
A partire da inizio 2019 il monitoraggio dei volontari ha registrato 39 avvistamenti fotografici dei lupi. Sono stati prelevati 9 campioni di escrementi di adulti e certificate 8 carcasse di ungulati, quasi tutti cervi, uccisi dal lupo. Nel corso di quest’anno non è giunta alcuna notizia in Cansiglio di predazione su animali domestici come pecore. «L’obiettivo del foto-trappolaggio era documentare la riproduzione dei lupi – ripercorre Luca Zanchettin laurea in scienze ambientali con tesi sul lupo in Cansiglio e coordinatore del progetto – e su 28 siti in cui abbiamo piazzato le nostre foto-trappole, 12 hanno registrato il passaggio del lupo». A gennaio Cansiglio Wildlife Camera ha immortalato una coppia di lupi. Il lupo, un maschio solitario, era stato certificato in Cansiglio già nel maggio 2015, ma solo a fine 2018 è arrivata una lupa. Per oltre due anni ha vissuto da solo nel bosco, rimanendo qui perché non aveva difficoltà a predare vista l’abbondanza di cervi. Poi l’arrivo della compagna e tra gennaio e febbraio l’accoppiamento. Le telecamere hanno filmato la lupa gravida. Poi il primo luglio, intorno alle 6 del mattino, ecco i cinque cuccioli, che avevano tra le 5 e le 7 settimane e che entro l’autunno saranno grandi come i genitori. «Dopo più di cento anni – sottolinea Zanchettin – si riproduce per la prima volta il lupo in Cansiglio. La frequenza delle video catture e la loro posizione nel territorio, suggerisce che il branco abbia un “home-range” (la porzione di territorio occupata più stabilmente ndr) relativamente piccolo, circa 80 chilometri quadrati, rispetto ai loro simili del resto delle Alpi, e circoscritto alla sola foresta del Cansiglio. Questo è dovuto probabilmente alla particolare abbondanza di ungulati selvatici, in particolare il cervo. Queste osservazioni suscitano dunque scetticismo riguardo l’attribuzione al lupo delle predazioni sul bestiame domestico avvenute recentemente in Alpago, più probabilmente è opera di cani randagi. Tuttavia chi lavora nella zootecnia deve tener conto che il lupo è una realtà ormai consolidata nel territorio e a tal proposito la Regione accoglie ogni anno domande di contributi per le specifiche misure di prevenzione».
Con le immagini catturate, l’associazione ha realizzato un video-documentario che sarà ora pubblicato sui social «così da condividerlo con chi ci ha sostenuto – prosegue Zanchettin -. Le immagini inoltre sono tali da non rendere identificabili i siti in cui sono stati immortalati i lupi». Ora anche il Cansiglio ha un suo branco: «È atteso che nel 2020 possa essere composto da 4-5 individui, tenuto conto della mortalità infantile - conclude Zanchettin - Il lupo sa convivere. Ci sono state predazioni di cervi a 150 metri da case o recinti e nessuno si è mai accorto». Domani alle 20.30 al Palafenderl l’associazione terrà la conferenza “Sulle orme dei lupi” ripercorrendo il monitoraggio e proiettando i video.
 

Ultimo aggiornamento: 19 Settembre, 08:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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