Pensionati alle prese con le maxi bollette: «In molti non ce la fanno, prendono 700 euro al mese»

Lunedì 17 Ottobre 2022 di Mauro Favaro
Le bollette di luce e gas stanno mettendo in difficoltà soprattutto gli anziani
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TREVISO - Vivono con 700 euro al mese. E davanti alle maxi-bollette dell’ultimo periodo non ce la fanno più. Si sta profilando un vero e proprio dramma per i pensionati trevigiani con le entrate più basse. Anzi, ha già iniziato a prendere forma. Una decina di anziani si sono già rivolti alla Cisl di Treviso e Belluno chiedendo un aiuto. La pensione non basta. Alcuni temono di essere costretti a passare l’inverno al freddo o di dover tagliare drasticamente la spesa al supermercato, dove l’aumento dei prezzi a causa dell’inflazione monstre si tocca con mano anche su beni di prima necessità. A fronte degli aumenti generali, inoltre, le difficoltà riguardano anche chi percepisce qualcosa in più rispetto alla pensione minima.

Così non si va avanti.


IL QUADRO

«Sono già una decina le persone che ci hanno chiesto una mano perché non riescono più ad arrivare alla fine del mese – rivela Franco Marcuzzo, segretario della Fnp Cisl di Treviso e Belluno, la federazione dei pensionati – i conti sono presto fatti se si pensa che in questi casi le bollette sono salite da 80 a 90 euro fino anche a 200. Così praticamente un terzo della pensione va subito a farsi benedire. Nelle prossime settimane, poi, si aggiungeranno i costi relativi al gas per il riscaldamento, che saranno ancora più importanti. Siamo estremamente preoccupati». In questa situazione il sindacato tenta di fare da tramite attraverso suggerimenti, consigli e indicazioni per riuscire almeno a rateizzare le spese, in modo da ridurre l’impatto. Ma non è semplice. «Chi chiede aiuto dopo aver lavorato una vita è molto spesso in imbarazzo. Nel nostro territorio, lo sappiamo, c’è un forte orgoglio – sottolinea Marcuzzo – per questo capita che vengano da noi prima ancora di rivolgersi alle assistenti sociali».


LO SPETTRO

In tutto ciò c’è anche la spada di Damocle dei pignoramenti. Gli amministratori dei condomini hanno già dovuto eseguirne alcuni per gli inquilini che non pagavano più le spese condominiali. Negli edifici con il riscaldamento centralizzato, in particolare, o i buchi vengono coperti dagli altri condomini oppure si rischia la chiusura dei rubinetti del gas per tutti gli appartamenti. In questo caso la valanga è attesa tra dicembre e gennaio, cioè quando si giungerà al termine dei 100 giorni dalla scadenza delle bollette in arrivo in questi giorni, periodo dopo il quale scatta la messa in mora e di seguito l’interruzione delle forniture. Intanto le società del gas si stanno pure prendendo avanti annunciando la rottura unilaterale dei contratti nei confronti di chi nel tempo è stato considerato come un cattivo pagatore. L’Anaci di Treviso, l’associazione degli amministratori condominiali, ha rivelato che è già successo in almeno due condomini nella zona del capoluogo. Non va tanto meglio per chi ha una casa. «L’attuale costo della legna non è sostenibile per chi è già in difficoltà – evidenzia il segretario della Fnp Cisl di Treviso e Belluno – mentre il prezzo del pellet è praticamente triplicato».


GLI INTERVENTI

A livello locale qualcosa si sta muovendo. I Comuni provano a correre ai ripari. Per quanto possibile, visto che anche loro devono fare i conti con il caro energia. Alcuni municipi hanno già previsto l’erogazione di contributi per il riscaldamento, in base all’Isee, fino a 400 euro. «Tanto di cappello ai Comuni che si stanno muovendo in questo senso – tira le fila Marcuzzo – ma serve un intervento nazionale. Il prima possibile. Il problema non sta iniziando adesso. Siamo già in mezzo al guado. E se non si interviene subito, a Natale potremmo dover assistere a un vero e proprio dramma sociale».

Ultimo aggiornamento: 18 Ottobre, 10:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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