Zaia: «Non prendete d'assalto i pronto soccorso, rivolgetevi al vostro medico. Crisanti? Vicenda dolorosa» Video

Mercoledì 28 Ottobre 2020 di Raffaella Ianuale
Luca Zaia
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Luca Zaia in diretta anche oggi, mercoledì 28 ottobre. Appuntamento con il presidente della Regione per gli aggiornamenti in tempo reale sul Covid. Zaia ha anticipato che se il contagio continua così tra un paio di giorni saremo in Fascia 3 e ha aggiunto che fra 48 ore sarà pronto il piano per la riapertura dei 10 Covid Center. Ha lamentato, inoltre, la presenza di troppa gente nei pronto soccorso e ha quindi invitato le persone a rivolgersi ai medici di famiglia. Sul caso Crisanti, e le anticipazioni di oggi sull'edizione cartacea del Gazzettino,  Zaia ha detto: «Crisanti? E' una vicenda dolorosa».

Ricordiamo che le novità riguardano quanto sostenuto da Bruno Vespa nel suo ultimo libro, il giornalista sostiene che Crisanti abbia mistificato il caso di Vo' quando in realtà la decisione di fare i tamponi alla popolazione fu della Regione Veneto.

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Bollettino

I tamponi  eseguiti sono 2.375.000, i positivi da inizio pandemia 49.155, gli attualmente positivi sono 21.700, in isolamento ci sono 15 993,  i ricoveri sono 802 (+53), in terapia intensiva i pazienti sono 94 (+11), i morti ammontano a 2.355,  i dimessi a 4.625. Il 98% dei positivi non ha sintomi.

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Covid Center

«Ho chiesto alle aziende di depositare un piano di attività per i Covid Center - dice Zaia - con restrizioni graduali, in modo che in 24-48 ore passi in Comitato tecnico scientifico regionale e poi direttamente lo acquisiremo come soggetto attuatore nell'Unità di crisi. Continuiamo a imbarcare 50 pazienti in area non critica, sono questi i reparti che fanno da riferimento per il piano di emergenza, rispetto alle terapie intensive che crescono più lentamente; mancano 100 ricoverati, quindi tra 2 giorni il Veneto passa in Fascia 3».

La turbolenza

«Siamo come in una turbolenza durante un grande volo intercontinentale, bisogna avere nervi saldi ed essere organizzati.  È giusto  che il cittadino sappia come si sta evolvendo la situazione, perché questa sfida la facciamo assieme. Noi curiamo tutti negli ospedali, ma il cittadino deve tenere bene la mascherina, o meglio stare a casa. Chiediamo la massima collaborazione, perché vi sono molti accessi ai pronto soccorso in autonomia e si rischia di mandarli al collasso. Piuttosto chiamate il medico. Si può procedere anche con la cura domiciliare».

Medici di famiglia

«Il governo ieri ha chiuso la trattativa con i medici di medicina generale per fare i tamponi. I medici della Fimmg (Federazione Italiana Medici di Famiglia, ndr) sono 2.000 su 3.350 in Veneto. Li vedo collaborativi, se fanno cinque tamponi ciascuno sono 10 mila al giorno. In 48 ore  cercheremo di avere un protocollo operativo per questi professionisti, c'è apertura assoluta, e ovviamente daremo i dispositivi. Chiuderemo l'accordo a livello regionale»

Ospedali

«Il punto di rottura negli ospedali non c'è - continua Zaia - Siamo in grado di gestire ancora per molti giorni gli ospedali e i posti letto, ma non possiamo occuparli tutti con i pazienti Covid. Aprire i Covid Center, significa chiudere dieci ospedali. Non scordiamo che noi abbiamo una grande sanità».

Il caso Crisanti

«Crisanti? E' una vicenda dolorosa». Così il presidente del Veneto Luca Zaia sulla vicenda ripercorsa in un capitolo dell'ultimo libro di Bruno Vespa, riportato oggi su Il Gazzettino, che cita tra l'altro una lettera di smentita a un articolo della rivista «Nature» da parte della direttrice del Dipartimento prevenzione regionale, Francesca Russo. Il caso riguarda la "paternità" della decisione di fare i tamponi sulla popolazione di Vo' alla base dello scontro tra il microbiologo dell'Università di Padova e la Regione Veneto.

Ognissanti

«E' già previsto nel Dpcm del governo cosa fare in queste circostanze, dà infatti indicazioni sulle funzioni religiose. La regola è sempre la stessa: non fare assembramenti e portare la mascherina».

Lockdown

«Io non sono per il lockdown. Il lockdown si fa solo quando la situazione è talmente grave che non si riescono a trovare altre soluzioni».

La fase 3

«Nella curva - dice Zaia - in genere l'ascesa è di 60-70 giorni, se questo si verificasse, la curva inizierà a calare a dicembre. Ma sono ragionamenti empirici, perché non sappiamo come si comporterà il virus».

«La pendenza della curva nelle terapie intensive è meno pendente rispetto a marzo scorso - spiega l'assessore Gianpaolo Bottaccin - Lo stesso accade, anche se in modo meno evidente, per i posti letto in ospedale non in intensiva. Questo significa che l'aumento dell'occupazione dei posti letto sia meno veloce rispetto a marzo, soprattutto nelle terapie intensive. Quindi entriamo in fascia 3 per il raggiungimento dei 900 posti letti in terapia non intensiva, non per il superamento dei 150 posti in terapia intensiva. Siamo molto distanti dalla situazione di picco degli ultimi giorni di marzo, siamo in grado quindi di garantire un posto letto a chiunque ne abbia bisogno, almeno per ora».

Medici e infermieri

«Sono 3.448 le unità di personale delle varie figure sanitarie, tra medici, infermieri e operatori socio sanitari  già autorizzate, 2.200 già assunte  - dice l'assessore Manuela Lanzarin - . Sono in arrivo 16 squadre dall'esercito che vanno a supporto dei centri tamponi nei drive-in. Il bando per il Contact Tracing per il Veneto prevede 163 figure, quindi arrivano 15-20 persone per ciascun dipartimento di prevenzione. Per quanto riguarda la formazione dei medici di famiglia: al primo anno ce ne sono 228, al secondo 156 e all'ultimo anno, e quindi finiscono ora, 85. Ho scritto una lettera ai due rettori delle università di Padova e Verona chiedendo la possibilità, per quanto riguarda l'infermieristica, che oltre ai 400 che escono dal corso quest'anno, vengano messi in circolo anche gli studenti dei primi anni in situazioni non da rischio».

LA DIRETTA

Ultimo aggiornamento: 29 Ottobre, 21:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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