Lorenzo, eroe di Treviso: «Ho sentito cadere il tablet, ho alzato lo sguardo e ho visto la bimba sospesa in aria»

Giovedì 23 Giugno 2022 di Federica Repetto
Lorenzo Tassoni
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TREVISO/VENEZIA - Lorenzo Tassoni è il giovane eroe che lunedì pomeriggio, 20 giugno,  ha salvato una bimba precipitata dal terrazzo di un secondo piano di un condominio. Trevigiano di 28 anni, vive con la famiglia a pochi passi dalla stazione ferroviaria e in questo periodo fa il guardasala a Venezia, a palazzo Venier-Manfrin, dove è in corso la mostra di Anish Kapoor. Lunedì 27 giugno sarà ricevuto dal Sindaco di Treviso, Mario Conte, che gli consegnerà un'onorificenza.

Quello che ha vissuto va oltre ogni immaginazione.

Pochi istanti, sangue freddo e il salvataggio

«Stavo andando - racconta - a ritirare la bicicletta, aveva la ruota sgonfia e l'ho portata a riparare. Proprio li vicino ho sentito un rumore come se qualcosa fosse caduto dall'alto e mi sono girato, ho visto per terra un tablet con lo schermo inclinato. La mia prima reazione è stata quella di guardare in alto, per via dell'oggetto caduto. Ho visto questa bambina minuscola, appesa con un braccio, al terrazzo del secondo piano della palazzina». Il giovane è stato il protagonista di una vicenza drammatica, conclusasi però con un lieto fine. «Diciamo - fa presente - che quello che ho fatto è stato l'essermi tuffato in avanti con le braccia protese, istintivamente, nel gesto di afferrarla. La bambina non ha urlato, aveva la faccia stravolta dal panico, come me. Ho avuto un infarto appena ho visto la scena. La bambina si è mollata non perché si è lasciata andare, ma perché ha lasciato la presa. Cadendo ha sbattuto sul terrazzo del primo piano ed è poi rimbalzata sulle mie braccia. Penso che sia stato questo a permettermi di soccorrerla, il primo terrazzo ha infatti attutito l'impatto. E' come se il tempo si fosse fermato in quell'istante e, mi ha fatto anche capire come potevo fare per aiutarla. Se mi fosse caduta a piombo non saprei cosa sarebbe potuto accadere».

Un volo di una decina di metri, Lorenzo è un eroe

Se non ci fosse stato Lorenzo, le conseguenze di quel volo di una decina di metri sarebbero state gravi. «Sul momento non sapevo nemmeno io - aggiunge - cosa stava accadendo, tutta la vicenda è stata casuale. I genitori non erano in casa, sono arrivati dopo. Prima è arrivato il padre e poi la madre, entrambi sono stati avvisati del fatto. Mi hanno ringraziato. Mi sono abbracciato con il padre. La madre è arrivata in bicicletta e quando ha visto i sanitari attorno alla bambina, presa dallo shock e al panico si è riversata in strada agitandosi, però appena si è calmata ci siamo salutati e mi ha abbracciato un piede». Tante emozioni, come anche l'adrenalina, sono ancora vive in Lorenzo. «E' stato allucinante – aggiunge - è solo raccontandolo che mi sto rendendo conto di quello che è successo. Rivedo ancora quelle immagini della bambina appesa, è stato incredibile, veramente. Al mio posto chiunque, spero, avrebbe cercato di fare quello che ho fatto io. E' stato un gesto istintivo e naturale». «Devo incontrarmi - conclude - almeno con il sindaco di Treviso lunedì per ricevere un'onorificenza. Ho saputo che la bambina sta bene e sono felice. Per l'onorificenza. I miei genitori sono orgogliosi. Mia mamma ha fatto un giro di telefonate per avvisare tutti. Tutto bene».

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Ultimo aggiornamento: 25 Giugno, 08:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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