Lite in piazza: investe il rivale con l'auto e lo prende a pugni. Lui si rialza e lo accoltella

Domenica 13 Novembre 2022 di Maria Elena Pattaro
Alcuni schizzi di sangue lasciati sul muro di un'abitazione e sulla cassetta della posta
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PAESE - Manate e schizzi di sangue sulle vetrine dei negozi, sui citofoni, sui muri e persino nell’androne di un palazzo. Chiazze disseminate per oltre 200 metri. Ma anche cassette della posta divelte e vasi rotti. È quel che resta di una notte di follia in piazza Matteotti a Porcellengo. Dove una lite tra due uomini è sfociata in violenza: uno investe con l’auto il rivale e lo prende a pugni, l’altro si rialza e lo accoltella, inseguendolo per strada, sotto gli occhi attoniti di un testimone.


SENZA ESCLUSIONE DI COLPI

È da poco passata la mezzanotte e mezza di venerdì quando i residenti di piazza Matteotti e di via Gasparini sentono gli schiamazzi: lì per lì non ci danno tanto peso, pensando che si tratti di qualche ubriaco. Ma all’una la situazione si fa più preoccupante. In piazza c’è una Fiat Punto di colore blu che cerca di travolgere un giovane che indossa una felpa giallo senape. Il bersaglio scappa cercando di schivare il colpo, la macchina accelera di colpo. È questa la scena a cui assiste L. B. 25 anni, che tornava a casa con la fidanzata. Guarda l’orologio: è l’1.10. «Ci siamo messi al riparo. Dalla finestra ho visto che la Punto ha centrato l’uomo che stava correndo: lo ha caricato sul cofano. Lui si è rialzato. Non l’ho visto bene in faccia perché era buio, mi sembrava avesse la carnagione olivastra. Indossava una felpa color senape - racconta il giovane, ancora impressionato -. Dalla macchina è sceso un altro uomo, con una camicia bianca e una felpa scura. Ha iniziato a prenderlo a pugni. L’altro ha tirato fuori un coltello e lo ha colpito, tra il collo e le spalle». Il 25enne, nonostante lo choc, mantiene il sangue freddo necessario per chiamare le forze dell’ordine. Compone il 112 e lancia l’allarme mentre i due litiganti si rincorrono a piedi per il centro deserto. «Li ho persi di vista, però sentivo gridare». Una corsa disperata in cui uno cerca riparo mentre l’altro tenta di assestare altri fendenti. Lasciano manate e schizzi di sangue ovunque passano. In via Gasparini i segni di colluttazione sono tanti e ben evidenti. Macchie rosse su citofoni e campanelli, cassette delle lettere staccate dal muro e persino pezzi di intonaco caduti. Forse il ferito ha cercato di chiedere aiuto, rifugiandosi per un frangente anche nell’androne di un condominio, al civico 18. «Dopo qualche minuto li ho visti tornare in piazza - racconta L., rimasto a osservare dalla finestra perché scendere in strada era troppo rischioso -. Quello vestito di scuro è salito in macchina ed è scappato. Quello con la felpa gialla è rimasto qui sotto a telefonare. Gridava forte, forse in arabo. Poi si è allontanato a piedi». Quando sono arrivate in piazza due pattuglie dei carabinieri di Montebelluna, i due contendenti si erano già dileguati. Mentre le tracce di sangue erano ancora ben visibili la mattina dopo, quando gli esercenti hanno riaperto i loro negozi e i residenti sono usciti di casa. Il bar “In Piazza”, il salone di parrucchiere “Hair Kriss”, il centro estetico e altre attività si sono ritrovati con vetrine e ingressi imbrattati.

Mentre i condòmini hanno ripulito le gocce di sangue da citofoni e campanelli.


LE INDAGINI

I militari dell’Arma indagano sul grave episodio: oltre alle testimonianze e alle tracce di sangue repertate, elementi utili potranno arrivare dalle telecamere di sorveglianza installate in zona. Quella di piazza Matteotti potrebbe aver immortalato l’intera scena: i filmati sono al vaglio degli inquirenti. Gli investigatori dunque stanno cercando di dare un volto e un nome ai due protagonisti dell’ennesima lite finita nel sangue. Al vaglio anche eventuali accessi in ospedale: chi ha ricevuto i fendenti avrà bisogno di cure. E non è detto che sia l’unico: anche l’accoltellatore potrebbe essere ferito. I primi sospetti ci sono già: a detta di alcuni residenti, il giovane con la felpa gialla potrebbe essere un nordafricano che abita nei paraggi, caduto nel tunnel della tossicodipendenza. La Punto blu invece non si era mai vista in zona, almeno di recente. Una volta identificati i soggetti coinvolti, resta da chiarire l’esatta dinamica e il movente della lite. Se le indagini dovessero confermare l’identità dell’accoltellatore, una delle piste da battere è quella dello spaccio. Saranno le indagini a fare chiarezza. Per ora, oltre al sangue, rimane lo sconcerto di un’intera frazione. 

Ultimo aggiornamento: 08:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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