CASTELFRANCO - Un libro appeso, al contrario, ad un cordino. E' il libro su Mussolini scritto da Renzo De Felice. Con quest'allestimento si è presentata il 25 aprile la vetrina della libreria Ubik, per scelta della titolare Clara Abatangelo. Una scelta che ha sollevato un polverone. «Il tema delle persone appese (o da appendere) per i piedi è molto caro alla titolare della libreria- ha dichiarato in una nota diffusa ieri l'assessore regionale all'Istruzione Elena Donazzan- lo dimostrano la pubblicazione di fotografie di persone capovolte e la condivisione di frasi come così ci piacciono». Ma la libraia replica: «Capovolgere un libro o fotografie di persone violente è un modo per far riflettere, in questo caso sugli errori del fascismo, che si combatte con i libri appesi, invitando tutti a leggere e conoscere la storia, per andare avanti». Donazzan va all'attacco: «È incredibile che, nella vetrina di una libreria, appaia un compiaciuto richiamo a un episodio che disgustò gli stessi vertici della Resistenza e in cui si diede sfogo ai più bassi istinti animaleschi contro dei cadaveri, compreso quello di una donna, ma si sa che il tema della violenza di genere in questi casi è irrilevante»...
Ultimo aggiornamento: 13:38
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