TREVISO - Il caso Giovanni Bernardelli a Conegliano, ex presidente del consiglio comunale, leghista doc con 25 anni di militanza alle spalle e ora a un passo dall'espulsione.
A CONEGLIANO
Nella città del Cima, il capoluogo della sinistra Piave, tiene banco la questione Bernardelli, cacciato senza troppi formalismi dal commissario Gianangelo Bof per con l'accusa di fare campagna elettorale per il sindaco uscente, e avversario, Fabio Chies: «Bernardelli non paga tanto l'ultimo episodio, la passeggiata al mercato con Chies dove è stato visto fare campagna elettorale per l'ex sindaco. Ma paga tutti i post sui social e le esternazioni sui giornali in cui dice di sentirsi in imbarazzo per le scelte della Lega. Tutta la sezione di Conegliano era d'accordo nell'appoggiare Garbellotto, lui no. Ma la maggioranza non si può piegare al volere di un singolo», ribadisce Bof.
TENSIONI
Ma il discorso è più ampio: il Carroccio sta attraversando un periodo di travagli interni, di divisioni marcate, di parlamentari contro una buona parte della base che poco capisce molte delle scelte fatte a Roma. E i riverberi di tante tensioni influenzano le scelte nei comuni: «Siamo in un periodo pre-congressuale - ribatte Bof - è normale che ci siano vari tentativi di mettersi in luce o di cercare consensi tra i propri tifosi. Ma il compito di un commissario come me è quello di far rispettare le regole. Ci sono tante espulsioni? Non credo. Ai tempi di Tosi si andava a colpi di 15-20 espulsi alla volta, di intere sezioni dimezzate. Non è certo questa la realtà di oggi». Bof tenta di ridimensionare i casi scoppiati negli ultimi giorni: «Si tratta di posizioni personali, non di divisioni - continua - Bernardelli non ha consensi, nel partito, per la sua posizione a favore di Chies; Sarri e Parchi vogliono fare i sindaci a tutti i costi nonostante i militanti dei loro comuni abbiano fatto scelte diverse. Hanno deciso loro di mettersi contro il partito. Sono stati seguiti da pochissima gente: tre persone a Villorba e due tesserati a Oderzo. Tutto qui. E, da Statuto, chi fa questa scelta viene automaticamente espulso. A Cordignano la sezione è compatta e appoggia Campagna, non ci sono defezioni tra i militanti. Biz è un solo un sostenitore. Il partito ha poi scelto di non concedere il simbolo, stessa decisione presa anche dagli alleati. E visto che il simbolo non c'è, nessuno gli può correre contro. E quindi essere espulso».
LA SOLUZIONE
Per Bof tutto finirà quando ci saranno i congressi e i rapporti di forza dentro il Carroccio saranno finalmente chiari. Il problema è: quanto bisognerà aspettare? «Sicuramente i congressi provinciali non si faranno entro il 2021 - annuncia - forse quelli di sezione. E sarà già un passo avanti. Intanto il mio compito resta sempre lo stesso: far rispettare le regole». Se serve, anche col pugno di ferro.