Fratelli d'Italia rompe con la Lega: il nome del sindaco Della Pietra spacca l'alleanza

Mercoledì 6 Aprile 2022
Il sindaco Marco Della Pietra

TREVISO - I sindaci della Lega bocciano il nome di Marco Della Pietra, sindaco di Spresiano, come presidente dell'Associazione Comuni della Marca Trevigiana e scoppia la crisi tra Lega e Fratelli d'Italia al punto da mettere in discussione anche l'accordo per le prossime amministrative. Tutto nasce dalla riunione convocata lunedì sera, 4 aprile, al K3 dal commissario provinciale Gianangelo Bof con tutti i primi cittadini leghisti. All'ordine del giorno le strategie del centrodestra per le nomine al vertice dell'Associazione, attualmente guidata dai Maria Rosa Barazza arrivata ormai in scadenza. Fratelli d'Italia aveva avanzato la candidatura ufficiale di Della Pietra, entrato anche nel direttivo provinciale del partito. Ipotesi però mai troppo amata da sindaci leghisti che proprio sul Della Pietra hanno posto un veto. Già due mesi fa, nel corso di un altro incontro al K3, il suo nome è stato rispedito al mittente. Ma, davanti all'insistenza di Fdi, Bof è tornato alla carica con i suoi sindaci, incassando l'ennesimo rifiuto. Per la presidenza è invece stata indicata Paola Roma, primo cittadino di Ponte di Piave.

LA ROTTURA
La presa di posizione è stata nettissima. E Bof ha comunicato l'esito dell'incontro a Giovanni Montuori, coordinatore provinciale di Fratelli d'Italia, che è stato altrettanto netto: «Facciamo parte di un'alleanza con gli stessi diritti. Se le cose stanno così, siamo pronti a correre dai soli nei comuni», gli ha detto. L'alleanza e gli accordi in parte già presi per i 17 comuni al voto, adesso, sono a fortissimo rischio.

Nonostante i rapporti tra Lega e Fdi stiano entrando in crisi in tutta Italia, la Marca era ancora considerata un'isola felice. La prova è quanto accaduto a Conegliano, dove l'accordo ha retto anche allo tsunami Chies, e poi è stato riproposto anche in Provincia, dove invece con l'elezione di Marcon il risultato ottenuto è stato pieno. Adesso però la situazione è precipitata.

LO SCENARIO
Bof, dal canto suo, non si nasconde e ammette: «C'è un stato un irrigidimento da parte di Fratelli d'Italia. Dovremo parlare». Più in là di così non va, ma una ricomposizione non sarà né semplice, né facile. È ormai chiaro che il partito della Meloni vuole essere tenuto in maggiore considerazione, a ogni livello. La crescita di tesserati e di consensi degli ultimi mesi non può essere ignorata. E se nei comuni l'accordo è, dove possibile, di favorire e sostenere il candidato della Lega, per le partecipate il ragionamento è diverso. Fdi vuole la presidenza dell'Associazione e vuole indicare un nome. Lo ritiene un suo pieno diritto. E ha scelto Della Pietra, che però ha rapporti pessimi con molti primi cittadini leghisti per via della battaglia senza esclusione di colpi combattuta nell'assemblea di Asco Holding. Da qui la spaccatura. Adesso il cerino è in mano a Bof che dovrà muoversi su un doppio fronte: convincere i suoi ad accettare la nomina proposta da Fratelli d'Italia e, dall'altro lato, convincere Montuori a cambiare il nome del possibile candidato. Entrambe le trattative si annunciano però complicate e in salita. E c'è chi parla anche che tanta intransigenza dei sindaci sia ispirata da qualcuno che intende mettere in grosse difficoltà il commissario leghista.
 

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