Elezioni, il "cuore" leghista alla resa dei conti. Il Carroccio vota il segretario in una Treviso divisa in tre. Zaia: «Chi vince sia inclusivo»

Domenica 12 Febbraio 2023 di Paolo Calia
Luca Zaia, intervento al congresso della Lega di Treviso

TREVISOÈ cominciato questa mattina alle 9 il congresso provinciale della Lega.

Le operazioni di voto per i 1030 militanti si chiuderanno alle 17. Tre candidati in corsa: Riccardo Barbisan, Dimitri Coin e Luciano Dussin. In apertura l’intervento del governatore Luca Zaia che ha lanciato un appello a superare le divisione e ha invitato il prossimo candidato a essere garante delle sensibilità di tutte le anime del partito.

L'appuntamento

Il via alle 9 di questa mattina, 12 febbraio. Appuntamento all’hotel Maggior Consiglio di Treviso dove 1020 militanti della provincia di Treviso, dopo quattro anni di commissariamento e infinite polemiche, finalmente potranno eleggere il loro nuovo segretario provinciale e i 14 membri dei direttivo. Tre i candidati in corsa: l’ex consigliere regionale Riccardo Barbisan, il parlamentare ed ex segretario provinciale Dimitri Coin e l’ex sindaco di Castelfranco, e a sua volta parlamentare agli inizi degli anni Duemila, Luciano Dussin. Il quarto candidato, l’ex parlamentare Giuseppe Paolin, non è riuscito a superare l’ostacolo della raccolta firme tra i militanti: per supportare la candidatura ne servivano almeno 120, lui non è arrivato a 100. Negli ultimi giorni, nella ridda delle voci impazzite, era poi circolata l’ipotesi che prima Coin e poi Barbisan potessero fare un passo indietro. Entrambi pescano, più o meno, nello stesso bacino elettorale, area salviniana anche se Barbisan vuole gettare un ponte per unire le due anime della Lega, e la segreteria regionale avrebbe visto di buon occhio il passo indietro di uno dei due. Ma non è avvenuto niente. Coin, ancora venerdì, ha tagliato corto: «Qualcuno forse vorrebbe che mi ritirassi, ma non c’è nessuna possibilità che lo faccia». Barbisan, dal canto suo, una possibilità del genere non l’ha mai presa in considerazione. Dussin, poi, va avanti per la sua strada. Sostenuto da big come l’eurodeputato Gianantonio Da Re e l’ex senatore Gianpaolo Vallardi, è un fiero oppositore della linea salviniana e chiede il ritorno alla Lega delle origini.

L'appello

Il Carroccio trevigiano arriva però al traguardo del congresso stremato da discussioni, fiaccata dalle polemiche, indebolito dai veleni. Gianangelo Bof, commissario provinciale uscente, però chiama tutti al senso di responsabilità: «È giusto che ognuno voti secondo la propria sensibilità, che scelga il proprio candidato. È giusto anche che sia una dinamica congressuale accesa, questo è il sale delle democrazia e la forza di un movimento politico. Ma alla fine, quando si avrà il nome del nuovo segretario provinciale, chiunque esso sia, bisognerà mettere fine a tutto. Il segretario dovrà sforzarsi di dare spazio a tutte le diverse sensibilità. Ma i militanti devono essere consapevoli che le finalità della Lega sono comuni a tutti, che dovremo essere compatti per centrare i nostri obiettivi». Purtroppo le avvisaglie non promettono niente di buono. Le frammentazioni in corso sono tali che il prossimo direttivo sarà più che spezzettato. Il prossimo segretario avrà enormi difficoltà nel trovare una maggioranza coesa e costante. Dovrà invece affidarsi a una mediazione continua. «Per quanto mi riguarda - chiude Bof - ringrazio tutti, anche chi mi ha osteggiato perché mia reso più forte».

Il pungolo

Tra gli oltre mille militanti chiamati al voto ci sarà anche Fulvio Pettenà, per vent’anni presidente del consiglio provinciale, zaia-boy da sempre e nel mirino di Salvini per le critiche feroci scagliate al suo indirizzo. Sulla sua testa pende anche un procedimento di espulsione che però non si è mai concretizzato. E oggi andrà a votare: «Lo farò - conferma - anche se non mi fermerò ad ascoltare gli interventi: in questi anni ho sentito fin troppi discorsi. Ma al prossimo segretario, chiunque sia, chiedo di convocare immediatamente, già lunedì (domani ndr), il direttivo per iniziare a risolvere i problemi delle sezioni e del nostro territorio. Ormai non c’è più tempo da perdere: la gente si sta allontanando da noi, mi pare che il risultato delle ultime elezioni sia più che eloquente». E questo è solo un punto. Per Pettenà la nuova segreteria dovrà poi avere anche un altro e più ambizioso obiettivo: «Treviso, intesa come provincia, deve tornare a contare e a pesare di più a Milano. Non dico a livello veneto, ma proprio a livello nazionale. La Lega è sempre andata bene quando Treviso è stata forte. E dobbiamo tornare a questo»

Ultimo aggiornamento: 13 Febbraio, 07:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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