Treviso, lascia il posto fisso per riaprire lo storico chiosco di Bianca e dar vita al Panada

Domenica 4 Settembre 2022 di Brando Fioravanzi
Angelo Christian Gobbi riapre lo storico chiosco di Treviso e da' vita al Panada

TREVISO - A fine settembre, nell’area dell’incrocio delle Stiore a pochi passi dal supermercato Panorama, riaprirà finalmente uno dei “monumenti” della trevigianità moderna. Il celebre chiosco notturno della “Bianca” tornerà infatti in funzione dopo molti anni di assenza, ma questa volta con una nuova gestione affidata al 45enne italo-brasiliano Angelo Christian Gobbi.

Addio posto fisso da cuoco: la scelta

Cuoco con più di 25 anni di carriera alle spalle e con esperienze in tutto il mondo (da Miami a Madrid ed Ibiza passando per numerosi locali in tutto il Veneto, tra cui negli ultimi anni il lavoro nelle cucine della Fabbrica di Pedavena a Treviso), Gobbi ha lasciato il posto fisso per coronare il suo sogno di gestione di un food-truck/chiosco che ora si chiamerà “Panada”.

Riapre lo storico chiosco

Il chiosco di Bianca Casagrande, storica “paninara notturna” del capoluogo che ha “svezzato” generazioni di ragazzi a suon di patatine fritte, panini “onti” e birre. Famosa in città così come in tutto il circondario, Bianca è ancora oggi una vera e propria istituzione tra gli ambulanti del food. Dal 1971 al 1983, infatti, ha gestito il bar «La Pace» alle spalle della Torre civica in centro città per poi trasferirsi in Germania per imparare l’arte del kebab. Una volta tornata nel capoluogo si piazzò di fronte alla stazione ferroviaria nel 1999 per poi trasferirsi, su pressione di Ca’ Sugana, con il suo riconoscibile furgoncino alle Stiore nel 2004. Qui divenne una vera e propria icona, la “regina” della notte frequentata da discotecari, ballerine e camionisti di passaggio verso il mercato ortofrutticolo, tanto che il suo nome divenne celebre anche nell’Europa dell’Est. E leggenda vuole che da lei si sia fermato anche Vasco Rossi. Con l’avanzare dell’età, Bianca ha poi lasciato l’attività solo alcuni anni fa. Da quel momento nessuno però si è mai fatto veramente avanti con un progetto serio per rilevare il chiosco da 44 mq totali, di cui 12 mq solo di furgoncino con tanto di bagno, fognatura e posto letto. Perché per Bianca il chiosco era ormai diventato la sua casa. Poi è però arrivato Gobbi, innamorato da sempre dell’attività della Casagrande.

Cambio vita


«Le ho corso dietro per anni, cercando di rintracciarla in qualsiasi maniera - afferma il 45enne – È stata davvero un’operazione complicata ed estenuante, ma quando nel 2018 ci siamo visti e parlati per la prima volta è stato come un colpo di fulmine, ma trovare un accordo per la cessione dell’attività è stato ancora più arduo». Bianca, appoggiata dai figli, inizialmente aveva difatti chiesto 50mila euro per il solo acquisto del chiosco, ma le condizioni di abbandono e sporcizia in cui si trovava hanno poi portato ad un calmieramento del prezzo. Si è così poi arrivati, solamente alcuni giorni fa, alla cessione definitiva della licenza originale. «L’iter burocratico che ho affrontato è stato difficile, anche perché ho dovuto sanare i debiti con il Comune lasciati dalla precedente proprietà, ma dopo quattro anni di attesa ormai ci siamo – continua Gobbi - Il 20 settembre conto di riaprire alla presenza proprio di Bianca, prima devo finire di sistemare e ridipingere chiosco e furgone. Vorrei portare innovazione. Punterò quindi sulle empanadas argentine, sugli arancini brasiliani (le “coxinhas”), su piccole torte salate e sull’immancabile caipirinha». Di qui il nuovo nome, “Panada” che, come si augura la moglie Tamara Tosato, moglie di Gobbi e sua prima sostenitrice, «sarà nominata da tutti non solo per le sue specialità, ma perché ricorderà una storia di amore, speranza e passione dove una struttura vecchia, trascurata e abbandonata è tornata a splendere»

Ultimo aggiornamento: 11:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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