TREVISO Negli ospedali trevigiani mancano 118 medici. E tra quelli in servizio, ce ne sono 142 che ora potrebbero approfittare della quota 100 per andare in pensione. Sono i numeri che meglio descrivono le difficoltà dell'Usl della Marca sul fronte del personale. La Regione ha autorizzato le assunzioni per coprire i 118 buchi (nella tabella a destra i reparti più in sofferenza). I soldi per pagare i medici, insomma, ci sono. Il punto è che non si trovano gli specialisti. I concorsi vanno a vuoto, o quasi. E nei reparti si soffre. La fotografia è stata scattata dal monitoraggio presentato ieri da Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl provinciale.
GLI OSTACOLI«La Regione ha autorizzato tutte le assunzioni sottolinea quest'ultimo il problema è che non troviamo proprio le persone». I settori più in difficoltà sono Anestesia, Cardiologia, Geriatria, Ginecologia, Medicina del lavoro, Neuropsichiatria infantile, Oncologia, Radiologia, Pediatria. A cui si aggiunge il nodo dei pronto soccorso. Per Anestesia l'Usl ha fatto due concorsi e quattro avvisi. Non è bastato. Mancano 13 anestesisti su 40. L'attività delle sale operatorie non è a rischio solo grazie agli straordinari effettuati dai medici in servizio. «Con i pacchetti di ore aggiuntive non c'è il rischio che si fermino assicura Benazzi l'ideale sarebbe farle funzionare per 12 ore al giorno, dalle 8 alle 20, in modo da ridurre le liste d'attesa. Oggi diamo risposte perfette ai pazienti colpiti da tumore. Sul resto, invece, c'è qualche criticità». In Cardiologia gli organici sono a regime, ma sono stati necessari più di due anni per trovare dieci nuovi specialisti. La Regione aveva autorizzato le assunzioni già nel 2017. Dopo una serie di concorsi, gli ultimi contratti sono stati siglati alla fine dell'anno scorso. Anche in Geriatria sono stati necessari due anni per trovare dieci medici. E ancora non è bastato. Per coprire il fabbisogno, l'Usl ha dovuto ricorrere a due contratti di libera professione.
UNO SU TREIn Ginecologia mancano ancora 7 ginecologi su 21. «I nostri concorsi sono andati quasi a vuoto, ora speriamo che l'Azienda Zero riesca a metterci una pezza con il concorso regionale». È una delle possibili vie d'uscita. L'Azienda Zero può redigere graduatorie regionali. In queste, chi rifiuta una chiamata viene depennato. «Oggi ci sono medici che attendono concorsi vicino a casa, con la graduatoria regionale ci penserebbero due volte». Resta il problema della carenza di specialisti. «Le scuole di specialità di Padova e Verona sfornano 40 ginecologi all'anno specifica mentre al Veneto ne servirebbero oltre 200. La proporzione è folle». A Medicina del lavoro mancano 5 medici. Il concorso è già decollato. Le domande vanno presentate entro il 7 febbraio. Trovarli non dovrebbe essere impresa impossibile. Situazione diversa in Neuropsichiatria infantile, dove entrambi i concorsi sono andati deserti. Ora si è chiesto all'Azienda Zero di procedere con un concorso regionale per trovare 5 specialisti.
SUCCESSO PARZIALEIn Oncologia sono stati trovati tre medici su otto. «Non siamo riusciti a trovare gli altri cinque» ammette Benazzi, che anche qui confida in Azienda Zero. Situazione critica in Radiologia, dove ne mancano nove su 25. Il concorso è stato avviato. Intanto gli ospedali periferici sono stati costretti a ridurre le attività e si ingrossano le liste d'attesa. Dal 2017 sono stati fatti tre concorsi per Pediatria e manca ancora uno specialista. Al Pronto soccorso ci si aggrappa al concorso regionale di Azienda Zero. «Abbiamo chiesto 20 nuovi medici. Cinque in più rispetto all'organico previsto per rispondere all'aumento di lavoro a Treviso, dove gli accessi sono saliti del 30% , alla fine abbiamo trovato 12 specialisti. Di questi, però, otto sono in libera professione. Non accettano il tempo indeterminato». L'Usl ha chiesto alla Regione anche 50 medici in più per far fronte alle emergenze. Il via libera è arrivato. Ma ne sono stati trovati solo 23.
© RIPRODUZIONE RISERVATA GLI OSTACOLI«La Regione ha autorizzato tutte le assunzioni sottolinea quest'ultimo il problema è che non troviamo proprio le persone». I settori più in difficoltà sono Anestesia, Cardiologia, Geriatria, Ginecologia, Medicina del lavoro, Neuropsichiatria infantile, Oncologia, Radiologia, Pediatria. A cui si aggiunge il nodo dei pronto soccorso. Per Anestesia l'Usl ha fatto due concorsi e quattro avvisi. Non è bastato. Mancano 13 anestesisti su 40. L'attività delle sale operatorie non è a rischio solo grazie agli straordinari effettuati dai medici in servizio. «Con i pacchetti di ore aggiuntive non c'è il rischio che si fermino assicura Benazzi l'ideale sarebbe farle funzionare per 12 ore al giorno, dalle 8 alle 20, in modo da ridurre le liste d'attesa. Oggi diamo risposte perfette ai pazienti colpiti da tumore. Sul resto, invece, c'è qualche criticità». In Cardiologia gli organici sono a regime, ma sono stati necessari più di due anni per trovare dieci nuovi specialisti. La Regione aveva autorizzato le assunzioni già nel 2017. Dopo una serie di concorsi, gli ultimi contratti sono stati siglati alla fine dell'anno scorso. Anche in Geriatria sono stati necessari due anni per trovare dieci medici. E ancora non è bastato. Per coprire il fabbisogno, l'Usl ha dovuto ricorrere a due contratti di libera professione.
UNO SU TREIn Ginecologia mancano ancora 7 ginecologi su 21. «I nostri concorsi sono andati quasi a vuoto, ora speriamo che l'Azienda Zero riesca a metterci una pezza con il concorso regionale». È una delle possibili vie d'uscita. L'Azienda Zero può redigere graduatorie regionali. In queste, chi rifiuta una chiamata viene depennato. «Oggi ci sono medici che attendono concorsi vicino a casa, con la graduatoria regionale ci penserebbero due volte». Resta il problema della carenza di specialisti. «Le scuole di specialità di Padova e Verona sfornano 40 ginecologi all'anno specifica mentre al Veneto ne servirebbero oltre 200. La proporzione è folle». A Medicina del lavoro mancano 5 medici. Il concorso è già decollato. Le domande vanno presentate entro il 7 febbraio. Trovarli non dovrebbe essere impresa impossibile. Situazione diversa in Neuropsichiatria infantile, dove entrambi i concorsi sono andati deserti. Ora si è chiesto all'Azienda Zero di procedere con un concorso regionale per trovare 5 specialisti.
SUCCESSO PARZIALEIn Oncologia sono stati trovati tre medici su otto. «Non siamo riusciti a trovare gli altri cinque» ammette Benazzi, che anche qui confida in Azienda Zero. Situazione critica in Radiologia, dove ne mancano nove su 25. Il concorso è stato avviato. Intanto gli ospedali periferici sono stati costretti a ridurre le attività e si ingrossano le liste d'attesa. Dal 2017 sono stati fatti tre concorsi per Pediatria e manca ancora uno specialista. Al Pronto soccorso ci si aggrappa al concorso regionale di Azienda Zero. «Abbiamo chiesto 20 nuovi medici. Cinque in più rispetto all'organico previsto per rispondere all'aumento di lavoro a Treviso, dove gli accessi sono saliti del 30% , alla fine abbiamo trovato 12 specialisti. Di questi, però, otto sono in libera professione. Non accettano il tempo indeterminato». L'Usl ha chiesto alla Regione anche 50 medici in più per far fronte alle emergenze. Il via libera è arrivato. Ma ne sono stati trovati solo 23.
