Carenza di personale in ospedale, il ginecologo Giuseppe Dal Pozzo torna in reparto a 74 anni

Sabato 28 Gennaio 2023 di Mauro Favaro
Il ginecologo Giuseppe Dal Pozzo torna in reparto a 74 anni

TREVISO - Nella sua lunga carriera ha fatto nascere oltre 9mila bambini. Senza contare l'intera attività dei reparti che ha diretto, dove sono venuti alla luce più di 20mila neonati. Ma lo storico primario Giuseppe Dal Pozzo non si è fermato qua. A 74 anni, otto anni dopo il pensionamento, ha passato gli ultimi mesi lavorando nel reparto di ostetricia e ginecologia dell'ospedale di Conegliano.

E continuerà a farlo. In teoria fino alla fine di marzo. Questo, almeno, è quanto gli ha proposto l'Usl della Marca in vista della prossima nomina del nuovo primario dell'unità di Conegliano.

La carriera e il ritorno

Dal Pozzo, per quasi vent'anni alla guida dei reparti di ostetricia e ginecologia di Treviso e Montebelluna, è stato inserito nell'equipe attraverso un rapporto in libera professione, in base alla delibera della giunta regionale che disciplina il conferimento di incarichi di lavoro autonomo a personale medico in pensione. «Questo al fine di assicurare e garantire la continuità assistenziale dell'unità di ostetricia e ginecologia», specificano dall'azienda sanitaria. «Avevamo bisogno di uno specialista di grande qualità ed esperienza, anche dal punto di vista chirurgico. La sua presenza ha dato e sta dando grande sicurezza e fiducia ai medici più giovani, che stanno costituendo un'ottima squadra. Da parte nostra, non possiamo che ringraziarlo - sottolinea Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl della Marca - è la dimostrazione che un medico con grandissime competenze anche se ha passato i 70 anni può rappresentare un maestro per i giovani colleghi. Mi auguro che questo si capisca quanto prima». Il riferimento è alla legge che al momento impedisce agli specialisti che arrivano a 70 anni di continuare a lavorare come dipendenti del servizio sanitario. Sono costretti ad andare in pensione. Di seguito, possono lavorare nei centri privati, così come nelle case di riposo. Ma non possono più farlo all'interno degli ospedali. Un limite che Benazzi vorrebbe veder abolito, anche in via temporanea, soprattutto alla luce dell'attuale carenza di specialisti. Il tutto ovviamente sempre lasciando la possibilità di scelta ai camici bianchi se continuare o meno, su base volontaria. Dal Pozzo non si è tirato indietro. Dopo la pensione ha lavorato anche in Villa Salus a Mestre. E di seguito ha preso servizio nell'ospedale di Conegliano, dov'è tuttora impegnato.

La prospettiva

«Mi è stata prospettata un'attività che ho considerato adeguata. Così ho accettato spiega Dal Pozzo continuare a lavorare dopo i 70 anni, comunque, resta una scelta individuale. Dipende da molti fattori, anche strettamente personali. Credo che un medico che arriva a 70 anni, dopo una vita in attività, abbia già dato molto. Oltre a questo, comunque, se se la sente, con modi e tempi da stabilire, deve poter avere l'opportunità di proseguire». Le necessità in questo periodo sono evidenti. Solamente negli ultimi giorni l'Usl ha timbrato un altro accordo nell'ambito della libera professione per l'inserimento di un medico specialista nel reparto di ostetricia e ginecologia dell'ospedale di Castelfranco. «Alla luce delle permanenti criticità in cui versa il reparto è la motivazione che esce dalla direzione medica dell'ospedale dovute alla carenza di medici specialisti nella disciplina di ginecologia e ostetricia». Per la stessa ragione un paio di settimane fa l'azienda sanitaria ha confermato l'esternalizzazione del servizio di guardia ostetrico-ginecologica nell'ospedale di Oderzo: sette turni al mese, ognuno da 12 ore, verranno coperti fino al prossimo giugno dagli specialisti della Medical Line Consulting, società con sede a Roma.

 

Ultimo aggiornamento: 15:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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