«Sta iniziando a mancare il latte: presto potremmo restare senza i formaggi»

Sabato 18 Giugno 2022 di Mattia Zanardo
Manca il latte, formaggi a rischio
9

TREVISO - Il rischio - sempre più concreto, se la situazione non si sbloccherà a breve - è che nelle prossime settimane sui banchi dei negozi della Marca comincino a scarseggiare formaggi e altri prodotti caseari. Effetto della crescente carenza di latte, a sua volta figlia dell'insufficiente produzione nazionale e della riduzione delle importazioni dall'estero. E il quadro è tutt'altro che roseo anche per grano e farine (complice la guerra in Ucraina) e alcune pezzature di carne. A rilanciare l'allarme è Riccardo Zanchetta, presidente provinciale di Fida Confcommercio, la categoria che riunisce i dettaglianti del settore alimentare. «Alcune materie prime stanno già mancando.

Nel settore caseario, per esempio, sta iniziando a mancare il latte e alcune grandi catene di gelaterie o caseifici anche rinomati, quest'estate, faranno fatica a garantire gli approvvigionamenti», conferma Zanchetta, titolare insieme alla famiglia di un caseificio artigianale e di un punto vendita a Casale sul Sile.


IL QUADRO
Da inizio anno, i prezzi degli elementi base caseari sono rincarati del 40%, ma la corsa continua ad accelerare e da qui ai prossimi mesi si prevede un aumento almeno di un ulteriore 20%. La materia grassa per fare il burro è più che raddoppiata. Ora, però, il principale problema, avverte l'imprenditore, è la stessa reperibilità del prodotto. A differenza di quanto sta avvenendo con il grano, la guerra non interessa direttamente paesi produttori. Ma le tensioni sui mercati internazionali stanno mettendo in luce il paradosso del settore italiano: da un lato, la produzione nazionale copre ormai meno della metà del fabbisogno e il comparto degli allevamenti da latte versa in una crisi pluridecennale, come denunciano le associazioni agricole, schiacciato dalla concorrenza del prodotto straniero a costi inferiori, grazie anche a regole sanitarie meno rigorose di quelle nostrane. Dall'altro, ciò ha aumentato la dipendenza dall'estero: Francia, Germania, paesi dell'Europa Orientale. Da qualche tempo, tuttavia, questi grandi fornitori hanno ridotto notevolmente le vendite per ri-orientarle verso altri mercati (ad esempio la Cina). Da qui le carenze attuali. «Dopo anni di corsa all'importazione - nota Zanchetta - ora scontiamo tutti il prezzo di scelte azzardate, noi in primis e poi i nostri consumatori. Le politiche comunitarie devono essere riviste in favore delle piccole produzioni locali».


LA PROPOSTA
Il monito è stato ribadito anche giovedì sera, in occasione di un evento speciale promosso proprio dal gruppo trevigiano di Fida Confcommercio: una visita lezione alla mostra sulle tradizioni degli italiani a tavola al museo M9 di Mestre. Zanchetta sottolinea l'urgenza di rafforzare la deglobalizzazione: «Per nostra fortuna noi, rappresentanti del piccolo commercio di vicinato, già in tempi non sospetti abbiamo lavorato sulla cultura della filiera corta e del km zero. Stalle locali, contatti diretti con agricoltori, mulini locali, rapporti solidi coi fornitori così da ridurre i rischi, garantire la qualità e assicurare la tenuta dei prodotti nei nostri negozi. Che siano piccoli o medi, sono l'ossatura dei nostri paesi, città e quartieri e ora sono i consumatori stessi a rendersene conto e la spesa sotto casa è un'abitudine della pandemia che ora resta». Il presidente sollecita l'intervento delle istituzioni, con tavoli regionali e nazionali, per avviare non solo sostegni economici, quanto piuttosto una valorizzane delle produzioni e dei produttori alimentari locali. «Pur nella fusione delle tendenze, nelle evoluzioni del gusto che contraddistinguono soprattutto i giovani e che mescolano le generazioni - conclude -, il cibo tradizionale italiano, rafforzato dalle tradizioni regionali, resiste anche per il valore emotivo che ha. La tavola unisce sempre».
 

Ultimo aggiornamento: 16:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci