Lanfranco Cirillo, l'architetto trevigiano di Putin latitante a Mosca: «In Italia non torno, la Russia è casa mia»

In Italia processo a marzo, la guardia di finanza gli ha sequestrato 140 milioni. Ha costruito case da sogni agli oligarchi russi e la Dacia di Putin

Giovedì 5 Gennaio 2023
Lanfranco Cirillo, l'architetto di Putin latitante a Mosca: «In Italia non torno, la Russia è casa mia»

TREVISO - Lanfranco Cirillo, trevigiano di 63 anni, è latitante a Mosca e non ha alcuna intenzione di tornare in Italia. È conosciuto come l'architetto di Putin e di altri 44 oligarchi (ha costruito con il suo studio di architettura moscovita con 2mila dipendenti abitazioni da sogno per gli oligarchi e il Palazzo d'Inverno di Putin) e su di lui pende un mandato d'arresto in carcere firmato dalla procura di Brescia  nell'ambito di un'inchiesta per reati fiscali. «La Russia è la mia casa.

Qui ho il mio lavoro, i miei interessi e le mie principali relazioni. Al momento non ho motivo, e neppure desiderio, di rientrare in Italia, visto il trattamento che mi è stato riservato», ha detto Cirillo all'Ansa. Nei mesi scorsi a Cirillo sono stati sequestrati 140 milioni di euro. Il 23 febbraio davanti al tribunale di Brescia inizierà il processo a suo carico e per la giustizia italiana Cirillo è latitante.

Lanfranco Cirillo è nato a Vittorio Veneto e risiede a Roncadelle vicino Brescia con la moglie Marinella Spagnoli.

Lanfranco Cirillo, i sequestri

Abitazioni di lusso, conti correnti, denaro contante, gioielli, opere d'arte moderna e contemporanea di autori famosi e persino un elicottero. Sono questi alcuni dei beni sequestrati -  per un valore di 141 milioni di euro - dalla Guardia di Finanza di Brescia. Le indagini del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Brescia si sono focalizzate inizialmente su un elicottero immatricolato in Russia - per il quale non erano stati assolti gli adempimenti di natura doganale - che ha fatto emergere un presunto caso di fittizia residenza all'estero. In particolare, il professionista è indagato in quanto non avrebbe dichiarato redditi per decine di milioni di euro dal 2013 al 2019, «pur mantenendo in Italia il centro dei propri interessi familiari, affettivi ed economico-patrimoniali», a dire degli inquirenti.

 

«Mi è stato detto che non avrei neppure la possibilità di prendere un aereo per venire in Italia, perché è stato diffuso un mandato Interpol nei miei confronti, addirittura una red notice, normalmente riservata a terroristi e narcotrafficanti» ha sostenuto Cirillo aggiungendo poi che «non riesco a capire due cose. Primo: a che cosa serve un mandato Interpol, che come tutti sanno è lo strumento per ricercare nel mondo una persona, quando l'autorità giudiziaria italiana non ha nessun bisogno di cercarmi perché sa benissimo che mi trovo a Mosca e conosce perfettamente il mio indirizzo; secondo: perché è stato chiesto un mandato Interpol e, invece, non viene chiesta la mia estradizione in Italia, attraverso la ordinaria procedura prevista dalla legge, che consentirebbe di conoscere quali sono le contestazioni che mi riguardano e i documenti su cui si fonderebbero. È un trattamento 'speciale' - ha concluso - che trovo molto strano e non capisco, ma sarà perché sono un architetto e non un avvocato».

I redditi

Le attività di indagine «si sono incentrate sulla constatazione di notevoli manifestazioni di ricchezza del tutto sproporzionate rispetto ai redditi imponibili dichiarati, per le quali non sono state fornite giustificazioni idonee ad acclararne la liceità sul piano fiscale». Il gip sulla base del quadro probatorio emerso ha disposto il sequestro preventivo per sproporzione. Tra i beni sequestrati «lussuose abitazioni, un elicottero, disponibilità bancarie, denaro contante, gioielli, opere di arte moderna e contemporanea di autori famosi (tele di Picasso, Cezanne, Kandinsky, De Chirico e Fontana, ndr), nonché svariati altri beni di lusso».

«ACCANIMENTO»

L’imprenditore di origini vittoriesi parla di «accanimento e persecuzione perché mi hanno portato via tutto». «La mia prima colpa è di aver vissuto in Russia e di aver lavorato e costruito per gli oligarchi - spiega a mezzo stampa -. Altra colpa è aver portato il frutto del mio lavoro in Italia, ma secondo questa logica ogni emigrante con famiglia in Italia può essere privato dei suoi beni e trattato come Totò Riina». Cirillo ha spiegato di essere cittadino russo «per decreto presidenziale del 2014, sono residente dal 2003, sono iscritto all’albo degli architetti russi e sono stato nel consiglio degli architetti di Mosca, ho lavorato con gli uomini più importanti della Russia, per i presidenti delle più importanti società dell’oil and gas russo: Gazprom, Lukoil, Novatek», «Ho lavorato lì tutta la vita e non ho mai guadagnato un soldo in Italia! - ha concluso - Io non ho mai rubato o imbrogliato... e ho sempre pensato che sarei sempre stato accolto a braccia aperte dalla mia terra d’origine. E invece...».

LA STORIA
Naturalizzato moscovita, ma ambasciatore del made in Italy che piace ai nuovi milionari russi, Cirillo è il costruttore della celebre Dvorez Putina, la Dacia di Putin (un progetto con tre eliporti, casinò, baia privata, anfiteatro e centro benessere grande quanto una città a Gelendzhik). La storia delle sue fortune racconta molto della Russia postcomunista di oggi e di un sistema d’affari che concentra potere e denaro nelle mani di pochi. La parabola di Cirillo inizia a Vittorio Veneto negli anni Ottanta, con un’impresa che produce mobili per ufficio. Sei anni più tardi la ditta individuale diventa società: Lanfranco si mette in affari fondando a Cappella Maggiore la Elleffe. Con lo scoppio della Guerra del Golfo, a inizio anni Novanta, il geometra trevigiano si sposta in Kuwait e in pochi anni arriva a Mosca. Nella capitale russa Cirillo si fa in breve un nome nell’ambito della ristrutturazione d’interni, ma firma anche la progettazione di un’azienda agricola in Crimea. Ma la sua ascesa pare inarrestabile: i principali padrini nel mondo dei supericchi moscoviti sono Vagit Alekperov, presidente del colosso del petrolio Lukoil, ed Elena Baturina, imprenditrice e moglie di Jurij Luzhkov, potente ex sindaco di Mosca. È così che insieme a Ziad Manasir, costruttore giordano, Cirillo fonda nel 2005 lo studio Stroygazkomplekt, l’officina creativa più cool della capitale.

 

Ultimo aggiornamento: 6 Gennaio, 11:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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