SPRESIANO (TREVISO) - Pianificano il furto in una villetta senza fare i conti con le telecamere e l’allarme perimetrale.
I padroni di casa si svegliano di soprassalto. Ad allarme inserito, l’allerta scatta se una persona oltrepassa il perimetro virtuale disegnato a 5 metri dall’abitazione. «Ci siamo alzati e siamo andati a controllare subito le telecamere - racconta la madre A. B. -. Dai filmati in diretta non scorgevamo nulla ma riavvolgendo il nastro si vedevano nitidamente due giovani che si avvicinavano alla nostra abitazione: carnagione bianca, vestiti sportivi, cappelli in testa e mascherina sul volto. Abbiamo chiamato subito i carabinieri». La pattuglia è arrivata in pochi minuti e, sulla base dei filmati i militari hanno perlustrato la proprietà e ricostruito il percorso fatto dai malviventi.
«Hanno scavalcato la rete dei nostri vicini, a cui hanno rotto i finestrini delle auto, rubando i pochi oggetti all’interno - racconta la donna -. Poi si sono avvicinati alle nostre due macchine senza rubare niente». I carabinieri si allontanano, la famiglia rientra in casa guardinga, con la speranza che la notte passi tranquilla. Invece no. Alle 3.34 l’allarme scatta di nuovo. Stavolta sono già tutti svegli e in un baleno raggiungono il monitor. Dallo schermo vedono quello che sta succedendo fuori: uno dei ladri si sta avvicinando. In mano ha il materassino pescato dalla piscina, che usa come scudo, convinto forse che quello schermo basti a eludere l’allarme perimetrale. Ma si sbaglia. «A un certo punto ha gettato il materassino e ha strappato la biancheria appesa allo stendino. Poi è scappato». Nella seconda “visita” i ladri hanno rovistato nella casetta di legno, mettendola a soqquadro. I filmati che incastrano i due malintenzionati sono ora al vaglio dei carabinieri, intervenuti una seconda volta nella villetta di Spresiano e che ora stanno indagando per dare un volto e un nome ai due aspiranti topi d’appartamento. «Abbiamo avuto tanta paura - confessa la donna -. Sapere che lì fuori c’è qualcuno che ti vuole derubare è terribile».