Ladri in casa a Casier, il proprietario li becca mentre stanno rovistando tra le sue cose. Loro gli puntano contro un coltello

Giovedì 9 Febbraio 2023 di Maria Elena Pattaro
Ladri in casa a Casier, il proprietario li becca mentre stanno rovistando tra le sue cose

CASIER (TREVISO) - Interrompe la banda che sta svaligiando casa sua: i ladri lo minacciano con un coltello e lo spintonano per guadagnare la fuga. «Ho avuto paura che mi facessero del male. Erano tre contro uno: impossibile fermarli ma almeno li ho fatti scappare». Attimi di puro terrore martedì pomeriggio a Dosson, in viale delle Industrie, dove una banda di malviventi ha svaligiato l’abitazione di una giovane coppia, rubando ori e gioielli. È l’ennesimo colpo in pochi giorni, su cui ora stanno indagando i carabinieri, convinti che dietro ai furti ci sia un’unica regìa. Stavolta però ha rischiato di finire male visto che i malviventi hanno estratto un coltello puntandolo contro il padrone di casa. 

Coltello contro di lui, tre ladri contro il padrone di casa

L’allarme è suonato verso le 18. A quell’ora la vittima era al lavoro, in un’azienda poco distante da casa. «Prima è scattato il sensore perimetrale, poi quello della cucina - racconta il giovane -. Ho capito subito che erano entrati i ladri e mi sono fiondato a casa in bicicletta». La banda era riuscita a forzare la portafinestra in 30 secondi. Un minuto dopo stavano svaligiando l’abitazione. Due erano in camera da letto, il terzo in un’altra stanza. Mentre un quarto complice li aspettava in macchina. «Non li ho visti in faccia. Era completamente buio e loro mi hanno accecato con le torce» racconta il padrone di casa, che d’istinto aveva cercato di fermarli. Ma i banditi hanno tirato fuori un coltello e con quello lo hanno minacciato: «Vai via». «A quel punto ho alzato le mani, del resto cosa potevo fare? Erano in tre, non sarei mai riuscito a fermarli tutti». In quei momenti concitati è volato anche uno spintone al 36enne, pur di guadagnare l’uscita. Il malcapitato li ha inseguiti nel tentativo di leggere almeno la targa dell’auto appostata nei paraggi.

Qualche istante dopo l’intera banda si è dileguata: quando i carabinieri sono arrivati sul posto di loro non c’era traccia. 

Le indagini

I militari hanno raccolto tutti gli elementi utili a risalire ai responsabili, a partire dalla testimonianza della vittima. Al vaglio, in queste ore, anche i filmati delle telecamere installate nella zona. L’ipotesi degli inquirenti è che gli autori del raid di martedì siano gli stessi che nei giorni precedenti avevano svaligiato altre case, sempre nella zona industriale di Dosson. I casi sarebbero almeno quattro o cinque, messi a segno mentre i proprietari erano fuori casa. Probabilmente sperava che anche martedì le cose filassero lisce, invece la tempestività del 36enne ha interrotto l’ennesima razzia. «Si vedeva che erano dei professionisti: in un minuto e mezzo ti entrano in casa e rovistano dappertutto, incuranti dell’allarme che continuava a suonare. Se non li avessi sorpresi chissà quanti altri danni avrebbero fatto - sospira Davide, che ieri è andato a presentare la denuncia -. Già così il bottino è di mille euro e per riparare gli infissi dovremo sborsarne altrettanti». Rabbia, paura, insicurezza: all’indomani del furto sono questi i sentimenti che dominano chi si è trovato faccia a faccia con la banda. Nella Marca continua dunque l’incubo dei furti in casa. 

Ultimo aggiornamento: 09:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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