Labomar apre ai tedeschi di Berenberg: Bertin incassa quasi 9 milioni

Martedì 10 Agosto 2021
Labomar, la sede

ISTRANA Labomar cattura un nuovo investitore a lungo termine come Berenberg e ora guarda con attenzione all'espansione anche in Germania dopo dieci mesi di Borsa degni di uno sprint di Marcell Jacobs. Il gruppo di Istrana (Treviso) che produce integratori alimentari e dispositivi medici quotato nell'ottobre 2020 a 6 euro ieri valeva 13,8 euro.

Il che vuol dire che per Piazza Affari vale circa 258 milioni. Il fondo istituzionale Joh. Berenberg, Gossler & Co ha acquisto il 3,79% (700mila titoli) di Labomar ai blocchi, cioè il pacchetto completo di titoli, e con uno sconto del 5% rispetto ai prezzi del mercato Aim di venerdì scorso: 12,7 euro contro 13,35 euro. Il controvalore della transazione è stato pari a circa 8,89 milioni di euro.

A cedere la quota la società che controlla Labomar, la Lbm Holding del fondatore e amministratore delegato Walter Bertin, scesa dal 71,1% al 67,3%. Tradotto, quei quasi 9 milioni sono finiti nelle disponibilità dell'imprenditore trevigiano che ha dichiarato: «Operazione che conferma il crescente apprezzamento per Labomar ed il suo percorso strategico».
L'arrivo del fondo tedesco in Labomar sarebbe stato preparato nelle scorse settimane, ma non è una sorpresa: già ai tempi della quotazione a inizio dell'ottobre 2020 la società trevigiana sarebbe stata al centro dell'interesse dei fondi stranieri, che avrebbero raccolto una buona fetta del collocamento. Poi il boom Borsa sull'onda della crescita di un settore (il nutraceutico) che in Italia ha uno dei mercati principali: il titolo negli ultimi sei mesi ha guadagnato oltre il 63%. Beremberg però si cura solo dell'oggi: viene descritto dal mercato come un investitore paziente, che guarda al lungo termine.


«Abbiamo deciso di aprire il capitale di Labomar a Berenberg dopo numerosi contatti. La presenza nel nostro azionariato di un investitore così rilevante, riconosciuto e reputato a livello globale, rappresenta un passaggio importantissimo per la nostra società - ha sottolinea Bertin -. Questa operazione corona un percorso che nell'ultimo trimestre ha visto registrare un crescente interesse per Labomar anche da parte di investitori solitamente meno interessati alle piccole società di piccole dimensioni italiane. Un'attenzione che ci lusinga e che premia il percorso strategico intrapreso dalla nostra azienda, ma che è anche una conferma dell'eccellenza italiana nella ricerca e produzione di integratori alimentari e dispositivi medici. Sono fiducioso che l'aumento del flottante così definito potrà essere apprezzato da tutti i nostri investitori».


SPECIALIZZATA

Fondata da Walter Bertin nel 1998 a Istrana, Labomar è una società specializzata nello sviluppo e produzione di integratori alimentari, dispositivi medici, alimenti a fini medici speciali e cosmetici per conto terzi con focus sull'innovazione. La società trevigiana ha chiuso il 2020 con un fatturato consolidato preliminare pari a circa 61,1 milioni (a cambi costanti circa 61,5 milioni di euro), in incremento del 26,3% (27,2% a cambi costanti) rispetto al fatturato 2019. Il dato 2020 include per la prima volta un intero anno di ricavi e marginalità della canadese ImportFab, acquistata nell'ottobre del 2019. Il fatturato della sola Labomar spa l'anno scorso è stato pari a circa 51,8 milioni (+ 10,2%). A luglio di quest'anno Labomar ha acquisito il 63% del gruppo Welcare con sede ad Orvieto. La società trevigiana crede profondamente in un sistema aziendale fondato sulla sostenibilità, l'attenzione alle persone e all'ambiente. Per questo è diventata società Benefit.
 

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