La Marca in rosa, trionfo per le sindache che fanno da volano al centrosinistra

Mercoledì 15 Giugno 2022 di Elena Filini
Il bacio dopo il trionfo che Rossella Cendron da Silea ha dato al marito per festeggiare il mandato bis da sindaca

TREVISO - Concrete, pragmatiche, empatiche: le sindache nel trevigiano trainano la riscossa del centrosinistra. E non solo: complessivamente la Marca registra la percentuale più alta in Veneto di donne elette alla guida di un municipio, il 35,2%: in pratica una su tre. In una provincia che esprime un voto nell'essenza orientato al centrodestra, sono le donne a risollevare le sorti dei Dem. A cominciare da Maurina Sessolo che con il suo 53,70% ha spodestato un lungo governo leghista a Fontanelle. E continuando con Mariarosa Barazza che a Cappella Maggiore si riprende lo scranno di sindaco, dopo due mandati e uno da vice, con il 52,88%, concludendo con l'exploit di Rossella Cendron che, col 70,56%, si è definitivamente scrollata di dosso il ruolo di delfino del sindaco uscente Silvano Piazza. «È un dato che ci dà grande soddisfazione perché oggi impegnarsi in politica non è semplice, vuol dire rinunciare a tanto della propria vita personale - commenta il segretario provinciale del Pd, Giovanni Zorzi - Un ringraziamento va a chi si è messa in gioco perché vuol dire prestarsi a un sacrificio importante, fatto per la propria comunità».
LA LETTURA
Andando alla lettura politica del dato, secondo il segretario provinciale, l'elettorato premia la concretezza. «Il risultato a noi fa particolarmente piacere perché come forza di centrosinistra sul tema della parità ci stiamo impegnando molto, anche a livello nazionale, vista l'iniziativa assunta di Enrico Letta con l'elezione di due capigruppo donne sia al Senato che in Parlamento. Tante donne sindaco significa infine che storicamente in questo territorio il centrosinistra è stato in grado di valorizzare la presenza femminile in politica». Secondo Rossella Cendron, che si appresta al bis dopo una valanga di voti c'è un'altra ragione. «Fare il sindaco? Gli uomini lasciano a noi perché è una rogna. Bisognerebbe però che poi ad altri livelli la politica si ricordasse del valore di noi primi cittadini donna». Cendron spiega che il concetto di affidabilità espresso dalla donna è fortemente legato al concetto di cura. «La donna generalmente è molto vicina ai cittadini, lo vedo anche nelle colleghe di centrodestra, c'è una presa in carico diversa. Però su Treviso il dato effettivamente c'è e credo che anche ad altri livelli si debba scommettere sui cavalli giusti o anche per altri tipi di posizioni. Io non ho tessere in tasca, ma se non vogliamo capire che la sinistra deve ripartire dal livello zero, cioè quello amministrativo, non saremo mai degli avversari temibili». Il dato delle amministrative deve far riflettere quindi le direzioni regionali e nazionali. «Ma noi per prime ci dobbiamo credere, abbiamo un auto pregiudizio pazzesco» conclude Cendron.
I COMMENTI
A Cappella Maggiore Mariarosa Barazza si riprende lo scettro dopo due mandati (dal 2007 al 2017) e un turno da vicesindaco. «Quello delle sindache di centrosinistra è un dato interessante. Credo che valga molto la concretezza, l'affidabilità, la tenacia - spiega - Vedo che conta il far percepire la cura che metti nelle cose». Man mano che si sale nella piramide, però, la presenza femminile inizia a diradarsi. «Se hai spazio per giocartela fai la differenza - puntualizza Barazza - se nel sistema elettorale chi decide è prevalentemente uomo, le donne non partono in vantaggio. Io dico: siamo un esercito di sindache, ci dovrebbe essere parità nelle condizioni di partenza». Infine Maurina Sessolo, che ha sbaragliato il carroccio a Fontanelle. «Sono vent'anni che il Comune ha un'amministrazione di centrodestra. Il sentore durante la campagna elettorale era positivo e di fiducia, che il risultato portasse a percentuali di questo tipo è stato un bell'orgoglio. I cittadini volevano cambiare. Ora mi sento il peso di questo voto». Dopo anni di lavoro e ascolto sugli scranni dell'opposizione, la neo sindaca non ha dubbi: vince l'empatia femminile. «Il Comune si era appisolato in questi anni e ha bisogno di una ventata di rinnovamento data anche dal post pandemia. Questo ha segnato la svolta».
LA CIVICA
A Casale Stefania Golisciani darà continuità al predecessore Giuliato: «La nostra lista è puramente civica, ci sono forze miste in un'unica coalizione, qui c'erano tutti i partiti insieme. Siamo un unicum anche a livello provinciale - afferma - Come sindaco e donna la mia priorità è andare incontro alle donne: mi batterò per la conciliazione e un'offerta di servizi più strutturata soprattutto alle donne che hanno figli piccoli».
 

Ultimo aggiornamento: 16 Giugno, 11:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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