Meno 5 agli esami di maturità, Sardella: «Mascherine solo consigliate, sessione extra per chi è positivo»

Al via il 22 giugno con il ritorno delle prove scritte dopo due anni di stop, poi si passa agli orali. L'intervista alla dirigente dell'ufficio scolastico di Treviso sugli esami di quest'anno

Venerdì 17 Giugno 2022 di Mauro Favaro
Barbara Sardella dirigente dell'ufficio scolastico di Treviso spiega la maturità di quest'anno

TREVISO - Manca 5 giorni agli esami di maturità. E stavolta, dopo due anni di emergenza Covid, tornano le prove scritte. Sono 7.687 gli studenti trevigiani che il 22 giugno si cimenteranno con il compito di italiano, con sette tracce uguali per tutte le scuole. Il giorno dopo si terrà il secondo scritto, diverso per ciascun indirizzo. Poi si apriranno gli orali. Le mascherine non saranno obbligatorie, ma solo raccomandate. Con l'attuale aumento dei contagi, però, l'ombra del coronavirus torna ad allungarsi anche sulla maturità.
Barbara Sardella, dirigente dell'ufficio scolastico di Treviso, come ci si sta avvicinando agli esami?
«Le mascherine sono raccomandate. Mentre è confermato il distanziamento: un metro tra i commissari e due metri rispetto ai candidati. Così come l'obbligo di disinfezione del materiale utilizzato».
Cosa succede se uno studente positivo è costretto all'isolamento?
«C'è già stato un caso alle medie. Un ragazzo non ha potuto fare lo scritto perché positivo. Lo farà nella sessione suppletiva, entro il 31 agosto. Per le superiori vale lo stesso discorso. Abbiamo già delle segnalazioni di studenti positivi. Ma manca ancora un po' e speriamo che le cose rientrino. L'orale, invece, nel caso potrà essere fatto online, a distanza».
Lunedì si insedieranno le 193 commissioni d'esame per la maturità. È tutto pronto?
«Abbiamo coperto tutti i posti, recuperando anche degli insegnanti. E c'è qualche disponibilità per eventuali sostituzioni. Siamo abbastanza tranquilli».
Si tratta della maturità che rappresenterà la fine dell'emergenza Covid a scuola, dopo tre anni scolastici segnati dal virus?
«Lo speriamo tutti. Sembrava che il problema stesse rientrando. Ma purtroppo pare che ora stia prendendo forma un'ondata estiva».
I ragazzi sono preparati?
«Visto come sono andati gli ultimi anni, sicuramente ci sarà qualche carenza. Se guardiamo i dati Invalsi, c'è un po' di preoccupazione, anche se in questa regione sono comunque andati bene. In ogni caso le commissioni, a parte il presidente, sono interne: i professori conoscono i ragazzi e sapranno sicuramente metterli a loro agio».
Alcuni gruppi di studenti avevano lanciato un appello per cancellare gli scritti delle maturità.
«La decisione è stata quella di tenerli. Si sarebbe forse potuto discutere un ritorno graduale. Ma assolutamente non è pensabile togliere gli scritti e basta. Ripetiamo sempre che nei concorsi pubblici, ad esempio, ciò che danneggia i candidati sono proprio le difficoltà nello scrivere. Eliminare le prove scritte vorrebbe dire volersi male. Anzi, io insisterei di più sull'attività di scrittura. Per la seconda prova, inoltre, c'è stata una mediazione: verrà preparata dalla commissione interna e, di conseguenza, sarà ben calibrata su quello che i ragazzi hanno fatto».
Non si corre il rischio di avere la manica larga con i voti?
«In questa regione si fanno le cose seriamente. Tendenzialmente c'è il giusto rigore. Anche la valutazione dei ragazzi sarà fatta in modo serio, ma questo non impedirà ai docenti di aver presente quanto successo negli ultimi anni. Di conseguenza potrà esserci pure una forma di comprensione».
Come si immagina la ripresa delle lezioni a settembre?
«Auspico davvero che ci possano finalmente essere le condizioni per tornare a scuola senza mascherine».
State lavorando alla definizione dei nuovi organici degli insegnanti?
«Abbiamo ricevuto 24mila domande per la graduatoria provinciale per le supplenze. Soprattutto aggiornamenti. Più una piccola parte di nuovi inserimenti. Ogni scuola polo dovrà valutare 300 domande. Non sono poche. Entro luglio, comunque, ci sarà la nuova graduatoria».
L'obiettivo è sempre quello di iniziare con tutti gli insegnanti in cattedra già da settembre, supplenti compresi.
«La nuova ordinanza ministeriale ci darà una mano. Stavolta sono stati messi paletti precisi: chi rinuncia a una supplenza, in sintesi, non potrà più essere chiamato nello stesso anno, nemmeno per classi di concorso diverse e nemmeno attraverso le graduatorie di istituto.

Questo eviterà il numero spropositato di chiamate visto l'anno scorso. Prima erano possibili tante strade. Adesso, invece, o accetti o per l'anno in corso sei fuori».

Ultimo aggiornamento: 18 Giugno, 08:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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