L'assessore: «Marca a rischio sismico:
siamo impreparati, pericolo per le scuole»

Venerdì 1 Giugno 2012 di Mauro Favaro
Una veduta della Pedemontana trevigiana
TREVISO - Nel Trevigiano il rischio sismico medio-alto e potrebbe capitare anche qui quello che nei giorni scorsi capitato in Emilia. Non bisogna creare allarmi ma si deve essere realisti: dobbiamo essere preparati e pronti. È questo il paragone con cui l'assessore provinciale all'Ambiente, Alberto Villanova, mette in chiaro che con la possibilità che un terremoto, pure di grande entità, colpisca la Marca non c'è niente da scherzare. Semmai c'è da lavorare per prendersi per tempo.



«Il sisma che c'è stato nella pianura emiliana non ha fatto aumentare il rischio che ne arrivi uno anche qui perché si tratta di due placche diverse - precisa l'assessore coadiuvato da Simone Busoni, geologo dirigente del settore Ecologia del Sant'Artemio -. Ma le mappe, su cui dobbiamo fare affidamento, indicano che tutto il trevigiano, anche se la Pedemontana più della pianura, è in una zona particolarmente a rischio a causa della vicinanza con il Friuli». Insomma: l'ipotesi che possano verificarsi sismi compresi tra il settimo e il decimo grado della scala Mercalli-Cancani-Sieberg, avanzata ieri da Giovanni Toffolon, geologo di Motta che collabora con la Protezione civile, ora è confermata anche dalla Provincia. Con il rischio della zona del Montello, dove ci sono faglie attive, che rientrerebbe in quello di tutta la fascia pedemontana.



Il nodo, al solito, è l'imprevedibilità: si sa che il terremoto arriverà, tanto che si può pure ipotizzare l'intensità macrosismica massima, ma non si sa quando. Nel frattempo, quindi, cosa si può fare? «Bisogna lavorare per rendere anti-sismici in primis tutti gli edifici pubblici a cominciare ovviamente dalle scuole - è la ricetta di Villanova - e poi far lo stesso con le strutture private; case e capannoni». Forse è più facile a dirsi che a farsi? Per ora sì visto il momento di crisi.



Ma dal Sant'Artemio non mancano le proposte. «Il governo Monti deve subito liberare dal Patto di stabilità le risorse indispensabili per iniziare a mettere a norma tutte le strutture pubbliche - conclude l’assessore - . Invece adesso si arriva al paradosso di Pieve di Soligo dove per adeguare le scuole medie si sono sforati i vincoli economici e ci saranno delle sanzioni. Per i privati, poi, va attivato un sistema di incentivi, come quello del fotovoltaico, sotto forma di detrazioni per chi ristruttura edifici vecchi seguendo le regole anti-sismiche». Il messaggio è inviato.
Ultimo aggiornamento: 7 Aprile, 20:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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