Killer reclutato nel Dark web e pagato in bitcoin: «Ero ossessionato da lei, volevo eliminare il suo compagno»

Giovedì 14 Luglio 2022 di Maria Elena Pattaro
Killer assoldato pagato in bitcoin


VAZZOLA «Mi sono innamorato di lei e volevo togliere di mezzo il suo compagno». Quando l'omicidio su commissione è stato smascherato, lui che ne era il mandante ha ammesso tutto. Senza riserve. Per lui, nerd che passa molte ore a navigare in rete, è arrivato il momento di fare i conti con la realtà e con i risvolti penali del suo piano criminale, concepito nel dark web. Il 34enne di Vazzola che si è rivolto a un sito specializzato in omicidi su commissione per sbarazzarsi del rivale è stato denunciato dalla polizia postale per minacce aggravate. Agli agenti, le cui indagini sono scattate a seguito di una segnalazione fatta dall'Fbi, ha raccontato il motivo che lo ha spinto ad assoldare un sicario: voleva poter corteggiare liberamente la donna di cui si è innamorato. Una sua compaesana, anche lei sulla trentina d'anni: i due si conoscono fin da piccoli ma a innescare la scintilla, nel 34enne, sono stati gli incontri avvenuti di recente: l'ha rivista e se ne è invaghito, alimentando giorno dopo giorno un sentimento che però non era ricambiato, nonostante i saluti quando si incrociavano di persona e i messaggi inviati di tanto in tanto.

LE REAZIONI
«Sembrava tutto nella norma, non avrei mai immaginato che potesse arrivare a tanto» - è stata la reazione incredula e stupita della donna quando gli inquirenti l'hanno messa al corrente dei piani del suo spasimante. Sconvolto e spaventato anche il compagno, un imprenditore di 45 anni originario di Conegliano, pietrificato all'idea che là fuori potesse esserci un sicario pronto a ucciderlo con un colpo di pistola.

Tanto che gli agenti dei commissariato di Conegliano avevano attivato per lui un dispositivo di sicurezza proprio per garantirne l'incolumità. È lui l'ostacolo di cui il mandante intendeva sbarazzarsi, visto che il rivale convive con la donna di cui lui si è invaghito e che proprio per questo non può corteggiare liberamente. Così ha pensato alla più drastica delle soluzioni, disposto a tutto pur di conquistarla. Persino a ingaggiare un killer, reclutato nel dark web.

IL PROFILO
I soldi del resto non erano un problema: il 34enne fa parte di una famiglia piuttosto agiata e nota in paese e lui lavora nell'azienda di famiglia. Le competenze informatiche neppure: per navigare nel dark web ci vuole una certa destrezza, che di certo non manca al 34enne, abituato a lunghe immersioni nel mondo digitale. È così che si è imbattuto nel sitoMurder for Hire specializzato, come suggerisce il nome inglese, in omicidi su commissione: il cliente ordina un assassinio, paga in criptovalute e il gioco è fatto. O almeno così pare, sempre che il sito non sia una truffa. Sul piatto c'è anche questa ipotesi, ora al vaglio degli inquirenti. Il 34enne, che nel sito usa il nickname di The Punisher2020 (il riferimento è a un personaggio dei fumetti Marvel, ndr) si affida a quel servizio a pagamento. E sgancia l'equivalente di circa 10mila euro in criptovalute, divisi in due tranches. Oltre a tutte le informazioni sulla vittima (generalità, luogo di residenza e di lavoro).

Ma la sua mossa non passa inosservata: saranno proprio quelle transazioni a incastrarlo. La segnalazione alla polizia postale Ma la sua mossa non passa inosservata. La segnalazione alla polizia postale italiana arriva dall'Fbi: un 45enne trevigiano è la potenziale vittima di un omicidio su commissione scovato nel dark web. Scattano le indagini da parte del Servizio Polizia postale e delle comunicazioni di Roma in collaborazione con la Polizia postale di Venezia e Treviso. I primi accertamenti permettono di dare un volto e un nome alla vittima. Ulteriori approfondimenti permettono di scovare tracce telematiche dei pagamenti effettuati dal mandante, così da risalire alla sua identità. La polizia postale, attraverso «complesse indagini dall'elevato contenuto tecnico» - come vengono definite in una nota, ricostruiscono le movimentazioni di denaro e di criptovalute dal portafoglio virtuale del 34enne verso quello dell'amministratore del sito. Scattano quindi le perquisizioni: i poliziotti si presentano a casa del 34enne, ne setacciano l'abitazione e mettono sotto sequestro computer, smartphone e tutto il materiale informatico. A quel punto lui confessa tutto.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci