Lui, lei e la convivenza: «Meglio riderci su», i consigli di Katia Follesa e Angelo Pisani

Giovedì 10 Febbraio 2022 di Chiara Pavan
Katia Follesa e Angelo Pisani attesi il 13 a Montebelluna (ore 17)

L’INTERVISTA

Lui le lascia messaggi vocali eterni, «li cancella e poi li rispedisce, così finisco per ascoltare tutto due o tre volte». Lei «non mi ascolta mai fino alla fine, ma ha sempre ragione». Risata divertita, Katia Follesa a Angelo Pisani sanno perfettamente come giocare, e divertirsi, con i piccoli disastri della quotidianità, capaci di minare qualsiasi legame. Il segreto per sopravvivere insieme, dopo tutto, è «comunicare, parlare, cercare di non annoiarci mai, sempre con grandissima stima l’uno per l’altro» svelano due comici milanesi, coppia sul palco e nella vita, attesi al Palamazzalovo di Montebelluna il 13 febbraio alle 17 con “Finchè social non ci separi”, rocambolesco percorso a tappe nella convivenza tra uomo e donna. E loro - lei ex bionda del duo Katia e Valeria, reduce dal successo della prima edizione di “Lol”, lui del duo Pali e Dispari - lo raccontano da tempo insieme alla figlia adolescente Agata anche in “Social Family,” la serie tv alla sua seconda stagione su Real Time.

La vostra vita è un vero “Truman Show”: com’è esporsi così?

Katia: «Beh, non è che esponiamo proprio tutto: cerchiamo di condividere con il pubblico certe dinamiche di coppia, di famiglia, quei problemi tipici della convivenza».

Fonte di mille guai.

Katia: «Sì, per questo bisogna saperla gestire.

E noi, che non siamo bravissimi, la esorcizziamo sul palco, una valvola di sfogo».

Due emisferi a confronto.

Angelo: «A confronto e diversi, per fortuna. Se così non fosse non ci sarebbero tanti spunti comici. Il nostro messaggio è semplice, si può trattare un argomento serio con ironia. Purtroppo c’è la convinzione che sorridere sminuisca il problema, invece è un modo parallelo e intelligente per affrontarlo».

Da dove partite per giocare con i “difetti” di coppia?

Katia: «Non c’è un retropensiero, è un processo che avviene naturalmente. Ma l’ironia non deve essere il leitmotiv della vita. Alcune situazioni si possono ribaltare in modo ironico, altre no, serve serietà. Tanto più con una figlia adolescente. Insomma, bisogna prestare attenzione».

Nello spettacolo fate l’elenco dei difetti.

Katia: «L’abbiamo fatto veramente, dopo esserci separati. Prima di ritornare ad affrontare un percorso a due, ci siamo detti: partiamo dagli errori della vita precedente. Non avevamo messo giù un elenco, si trattava di cose più psicologiche che pratiche, ma durante lo spettacolo abbiamo reso il tema più generale, perché il pubblico si ritrovasse. E molte persone poi ci dicono: è stato terapeutico, andiamo a casa riflettendo».

La vostra storia d’amore è stata turbolenta, vi siete presi e lasciati e ritrovati.

Angelo: «Nel nostro rapporto non c’è stato uno che ha preso e mollato: anche quando uno lascia viene comunque lasciato. A volte è anche una questione di presa di responsabilità, all’epoca la sensazione era che non fosse in discussione il sentimento, ma il modo di stare insieme. Poi sfatiamo il discorso che l’uomo non capisce ma la donna sì, in realtà noi uomini non siamo così basici ed elementari come ci fanno passare».

Ossia?

«Io sono molto vicino all’universo femminile, ma da parte dell’uomo ora c’è la paura di dire qualcosa che vada contro il pensiero femminile, si teme di venire un po’ screditati. Insomma, dovremmo dire con più forza che anche noi uomini riusciamo a essere elaborati, complicati, intelligenti e sensibili, complessi. Smettiamola con i luoghi comuni. E io, per non sbagliare... do ragione a Katia (risata)».

Un difetto l’uno dell’altro.

Katia: «Beh, non è difetto se mi dà ragione! Comunque Angelo ha parecchi difetti, ad esempio ripete tante volte le stesse cose. Soprattutto manda dei messaggi vocali lunghissimi, poi si rende conto che sono lunghi e li cancella e li rimanda, e io finisco per beccarmi dieci minuti di vocali. Poi in cucina non è molto bravo, ma una buona forchetta. Con Agata? Sono due bambini insieme, due adolescenti insieme, e poi però è anche papà istituzionale, severo quando deve essere».

Angelo: «Difetti di Katia? Ha sempre ragione! Diciamo che non arriva mai ad ascoltare fino alla fine il discorso dell’altro, che magari dice cose vitali negli ultimi minuti. Ecco, spinge al dono della sintesi, perché ti abbandona se sei prolisso. Ma a volte nascono incomprensioni. Personalmente questo ancora riesce a infastidirmi, ma i difetti comunicativi, per noi comici, sono lo switch, sono il bello del lavoro. Ecco, se a Montebelluna ci sarà solo lei capirete che ... mi ha fatto fuori».

Ultimo aggiornamento: 09:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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