Ippodromo Sant'Artemio, la "Nordest" perde le redini, ma è pronto il ricorso contro i toscani della "Sistema Cavallo"

Lo storico impianto fino al 2018 era stato nelle mani della famiglia Biasuzzi

Giovedì 2 Febbraio 2023 di Massimo Bolognini
L'ippodromo di Treviso: La struttura di viale Felissent tra pochi giorni passerà nelle mani della Sistema Cavallo srl che ha sede a Follonica in provincia di Grosseto.

TREVISO - Svolta epocale all’ippodromo Sant’Artemio. La struttura di viale Felissent a cavallo tra i territori comunali di Treviso e Villorba tra pochi giorni passerà nelle mani della Sistema Cavallo srl che ha sede a Follonica in provincia di Grosseto. La società guidata dall’imprenditore Silvio Torriello che già controlla le strutture di Livorno e Folonnica si è aggiudicata il bando per la gestione indetto in autunno dal Comune di Treviso al quale hanno partecipato solo i toscani e la "Nordest Ippodromi spa" che così dopo decenni si è vista sfilare dalle mani lo storico impianto fino al 2018 (anno della cessione totale delle quote) gioiello della famiglia Biasuzzi.

E’ però servita una più approfondita verifica dei progetti presentati, durata circa un paio di mesi, per arrivare all’attuale assegnazione che però avrà una ulteriore appendice davanti ai giudici della giustizia amministrativa. 

Vi aspettavate un simile epilogo?
«Nessuna sorpresa - le parole di Stefano Bovio, presidente della Nordest Ippodromi spa dal 2018 -. I fatti sono questi e ne prendiamo atto. Sono comunque molto amareggiato perché secondo me tante cose vanno e devono essere ancora chiarite. Non è il momento e neppure la mia intenzione sollevare alcuna polemica. Il Comune è libero di agire come meglio crede».

Farete quindi ricorso?
«Certamente. Agiremo nelle sedi opportune per andare fino in fondo su alcuni aspetti che non ci risultano del tutto chiari». 

Tipo? 
«Non mi pare il caso di anticipare i tempi. Sono momenti delicati».

Si sente fiducioso sul buon esito del ricorso?
«Non sono un temerario. Quindi se abbiamo deciso di non mollare significa che le basi per spuntarla esistono. Ripeto sono stati sottovalutati molti aspetti. Poi andrà come andrà».

E’ comunque un duro colpo per la Nordest Ippodromi e la storia dell’ippica trevigiana che perde l’unico impianto della provincia.
«La vita comunque continua. Noi abbiamo sempre in gestione l’attività negli ippodromi di Trieste e Ferrara che prosegue senza problemi, anzi».


Qualche cosa non è andato nei rapporti con il Comune?
«Mi limito solo a dire che non abbiamo un solo euro di debito».


Non è il massimo però che l’ippodromo cittadino non sarà più gestito da trevigiani.
«Il Comune è padrone di casa e fa ciò che ritiene più opportuno e utile».


Ma secondo lei è possibile configurare un piano di rilancio come quello prospettato da Sistema Cavallo?
«Noi sino ad oggi abbiamo fatto il massimo e non abbiamo nulla da recriminare».

La Sistema Cavallo che in estate ha fatto il botto all’ippodromo “Caprilli” di Livorno è pronta a investire 150mila euro all’anno, forze fresche e giovani del territorio da coinvolgere.
«Beati loro che hanno quella disponibilità finanziaria. Peccato però che ancora nessuno sia mai riuscito a fare volare i cavalli. Bravi se ci riusciranno».

Primo passo ufficiale martedì prossimo al Sant’Artemio con l’incontro fissato tra le parti per verificare lo stato dell’arte e la consegna delle chiavi.
«Confermo. Noi ci saremo e ci atterremo alle procedure previste sempre in attesa del ricorso».

Negli ultimi anni quanto vi è costata di media la gestione dell’impianto di viale Felissent?
«Al mese almeno 50mila euro ai quali negli ultimi mesi si è purtroppo aggiunto il salasso della bolletta energetica da coprire. A Treviso con le attuali forze lavoro contiamo undici dipendenti in quanto controlliamo la gestione amministrativa dei tre impianti. Su Treviso invece ne abbiamo sei-sette».

Da Ca’ Sugana nel frattempo bocche cucite. Nessun commento sul “duello” per la nuova concessione del Sant’Artemio in attesa degli sviluppi del ricorso davanti al Tar di Venezia che andrà a verificare i criteri di assegnazione ed ogni aspetto del bando e i piani economici-finanziari presentati, fino al successivo pronunciamento che dirà definitivamente la parola fine alla vicenda.

Ultimo aggiornamento: 17 Aprile, 16:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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