Blitz nel ristorante, inviato e cameraman della Iene picchiati: padre e figlio a processo

Venerdì 11 Novembre 2022 di Maria Elena Pattaro
Michele Cordaro, inviato de Le Iene

GIAVERA - Picchiano i due inviati de Le Iene arrivati nel loro locale per indagare su eventi di degustazione e fanno a pezzi la telecamera. Per quella reazione violenta alla visita a sorpresa della troupe del programma Mediaset Claudio Zanatta, 68 anni, gestore dell'ex trattoria Bazzichet di Giavera del Montello e il figlio Mauro, 44, sono ora alla sbarra. I due trevigiani sono accusati di danneggiamento e percosse. Il processo è iniziato ieri in tribunale a Treviso. Vittime dell'aggressione sono l'inviato Michele Cordaro e il cameraman Enrico Maria Didoni, che il pomeriggio del 9 maggio del 2019 si erano presentati nella trattoria di Giavera per raccogliere la versione del 68enne su presunte inadempienze contrattuali legati a eventi, soprattutto di degustazione di vini.

LE SEGNALAZIONI
Alla trasmissione erano arrivate diverse segnalazioni da più persone.

Per fare luce sulla vicenda mancava l'altra campana, motivo per cui hanno bussato alla porta del locale di via del Solstizio, che ha chiuso i battenti da qualche anno. I due non si sono qualificati subito come inviati del programma Mediaset. All'anziano, Cordaro ha chiesto cosa ne pensasse se gli fosse stato chiesto un evento senza poi saldare il conto. «Bisogna pagare» avrebbe risposto prontamente il 68enne. Solo a quel punto gli operatori avrebbero rivelato la loro appartenenza a Le Iene. Cordaro si sarebbe aperto l'impermeabile e avrebbe impugnato il microfono, mentre Didoni avrebbe estratto dallo zaino la telecamera e l'avrebbe accesa per filmare le dichiarazioni del ristoratore. A quel punto Claudio Zanatta avrebbe chiamato il figlio, che si trovava in un ufficio sul retro del ristorante e insieme si sarebbero scagliati contro gli operatori cercando di strappare loro telecamera e microfono.

A COLLUTTAZIONE
Quindici minuti di colluttazione, stando alla denuncia sporta dalle vittime, in cui la troupe ha avuto la peggio. Le due Iene sarebbero state segregate dentro la stanza e malmenate dai trevigiani, decisi a impadronirsi dell'attrezzatura. In quei momenti concitati la troupe avrebbe chiesto più volte di essere liberata, tentando di chiamare i carabinieri. Tentativi caduti nel vuoto. Il giornalista sarebbe stato colpito alla nuca con il microfono mentre la telecamera sarebbe stata fatta a pezzi. Sottratte e fatte sparire invece le due schede di memoria con le immagini dell'aggressione e le testimonianze di chi aveva segnalato le presunte inadempienze contrattuali. Tanto che il servizio non è mai andato in onda. Soltanto l'intervento dei carabinieri aveva posto fine alla bagarre, permettendo ai due operatori dell'informazione di tornare in possesso della loro attrezzatura. Nell'udienza di ieri il giudice si è limitato a integrare il capo di imputazione, che in origine vedeva come parte offesa soltanto Cordaro. Le due Iene si sono costituite come parti civili nel processo a carico dei due trevigiani, difesi dall'avvocato Giuseppe Antoniazzi. Si torna in aula a giugno del 2023.

    
 

Ultimo aggiornamento: 08:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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