Allarme smog, panevin nel mirino: Treviso e Castelfranco li vietano, Arcade no

Venerdì 30 Dicembre 2022 di Paolo Calia
Il panevin di Arcade nel 2019:lo accese il governatore Zaia

TREVISO - Un'Epifania senza Panevin, almeno a Treviso. Se nei prossimi giorni non pioverà, e le previsioni non promettono niente di buono, la cappa di smog che da giorni grava sulla città non si dissolverà alzando il livello di allerta per la qualità dell'aria da verde ad arancione prima e rosso poi. E questo significa divieto di accendere fuochi anche se rituali. Panevin compresi. Queste le direttive arrivate dalla Regione. Poi spetterà ai comuni seguirle con provvedimenti più o meno restrittivi. E si va da sindaci che si accontenteranno di roghi più contenuti a chi invece vieterà ogni accensione, come deciso ieri da Ca' Sugana per i roghi cittadini. Poi ci sono le eccezioni. Ad Arcade, per esempio, l'amministrazione comunale non ha nessuna intenzione di rinunciare al tradizionale Panevin, smog o non smog. «È già tutto predisposto - precisa il vicesindaco Domenico Presti - è dalla viglia di Natale che gli alpini lavorano per predisporre la pira.

Ogni anno si apre la questione dello smog collegata al panevin. E, ogni volta, dimostriamo che non è certo quell'unica serata di accensione a peggiorare la qualità dell'aria. Non penso proprio che annulleremo la nostra tradizione. Vogliamo confermarla».

LA DISPOSIZIONE
Discorso diverso invece a Treviso, dove il sindaco Mario Conte annuncia che, in caso di permanenza dell'allerta arancione e rossa, i panevin in città non si faranno. Mentre non ci saranno restrizioni per il traffico che beneficia della deroga prevista per le feste natalizie. Le auto, insomma, possono circolare liberamente anche se l'allerta cresce. E in fascia arancione si arriverà presto. Gli sforamenti dei valori massimi di Pm10 sono già otto in nove giorni e le previsioni per i prossimi giorni non prevedono pioggia o cambiamenti di rilievo. La concentrazione di polveri sottili nell'aria è quindi destinata a crescere. Ieri gli uffici sono stati in stretto contatto con quelli della Regione. Come sempre in questo periodo dell'anno, i tecnici stanno valutando le richieste arrivate in Comune per poter accendere panevin in varie zone della città. Le richieste arrivate sono dieci, la pratiche fino a oggi approvate due (i roghi a Sant'Angelo e San Lazzaro), ma l'esame non si è ancora concluso e altri via libera erano attesi prossimi giorni. Ma le direttive arrivate ieri da Venezia hanno cambiato le carte in tavola. E ieri anche il Comune si è adeguato con una comunicazione che entro oggi verrà diffusa a tutti i diretti interessati: «Nel rispetto delle misure per il contenimento delle polveri sottili che prevedono la limitazione dell'esercizio degli impianti termici e la regolamentazione delle combustioni all'aperto, sarà possibile accendere i falò rituali della Festa dell'Epifania soltanto in condizioni di nessuna allerta (livello verde), con dimensioni massime pari a 3,5 metri di altezza e 3 metri di diametro alla base». Riassumendo: col livello 1 allerta arancio e il livello 2 allerta rossa - previsto qualora il livello di Pm10 rilevato dalla centralina di via Lancieri di Novara superi i 50 microgrammi per metro cubo d'aria rispettivamente per 4 e 10 giorni - sono vietate le combustioni all'aperto di materiale vegetale, falò, barbecue e fuochi d'artificio.

Il panevin di San Lazzaro a Treviso: in caso di smog elevato non si fa. Nel titolo quello di Arcade nel 2019: nell'occasione ad accenderlo venne chiamato il governatore Zaia (foto Gazzettino)

IL COMMENTO
Il sindaco Mario Conte tenta comunque di sottolineare gli aspetti positivi: «A prescindere dalle misure di contenimento delle polveri sottili, non ci sarà alcuna limitazione alle Feste dell'Epifania che, come da tradizione, animano i quartieri di Treviso. Tuttavia, in caso di allerta arancio o rossa, non si potranno accendere i falò, per evitare un ulteriore peggioramento della qualità dell'aria che, anche a causa delle scarse precipitazioni di questo periodo, sta caratterizzando il Bacino Padano». Un altro comune che si adeguerà alla linea della Regione è Castelfranco: «Da noi quella del Panevin è una tradizione non così forte come in altre zone della provincia - osserva il sindaco Stefano Marcon - in genere nella nostra città se ne fanno 4-5 al massimo. Se non sarà possibile farli per via della normativa anti smog, ci adegueremo».

Ultimo aggiornamento: 11:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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