Migliaia di pesci morti nel fiume Vallio a Roncade. È questo l’incredibile scenario che ieri ha scatenato una lunga scia di dure contestazioni a partire dai residenti fino alla prima cittadina Pieranna Zottarelli.
L’INTERVENTO
Per prima cosa il Consorzio di Bonifica Piave, che gestisce le acque della zona, ha quindi aumentato la portata del fiume per dare maggior ossigeno a fauna e flora a rischio, mentre la Polizia provinciale ha prelevato tutti gli esemplari ancora vivi presenti in zona per poi spostarli a monte e evitare dunque conseguenze peggiori. Le indagini sono ancora in corso e i rilievi dei tecnici nelle prossime ore daranno risposte sulla composizione dei liquami sversati (che sono comunque stati prontamente diluiti sul posto), così da poter eventualmente risalire ai colpevoli. Secondo quanto già emerso, però, si tratterebbe di una azienda agricola probabilmente con sede al di fuori del territorio roncadese. «Adesso non resta che attendere i risultati dei rilievi e cercare di individuare chi ha potuto compiere un gesto così vile e amplificato anche da una carenza idrica importante. E non è la prima volta che succede, sia nel Vallio che nel Meolo» afferma Tommaso Cappuccio dalla vigilanza ittica Fipsas il cui agente Bruno Dotto si è accorto per primo di quanto stava accadendo.
LA CONDANNA
«Quanto è successo nel Vallio è gravissimo, non solo per la flora e la fauna del corso, ma per tutto l’ambiente circostante – commenta la sindaca di Roncade, Pieranna Zottarelli – Sono anni che cerchiamo di recuperare la biodiversità del fiume, così come la sua balneabilità e potabilità, ma poi arrivano questi criminali a rovinare tutto, per di più in un periodo in cui la portata è anche ridotta a causa della siccità. Siamo per questo esterrefatti e delusi, oltre che molto arrabbiati per il mancato rispetto delle norme esistenti». «Speriamo di aver limitato i danni, ma nonostante l’intervento celere di esperti, tecnici e forze dell’ordine è comunque possibile che in queste ore qualche altro pesce possa morire “avvelenato” dai rimasugli dello sversamento – conclude il sindaco - Una cosa è certa però: se e quando verrà trovato il responsabile, dovrà pagare per il disastro commesso. D’altronde, certi comportamenti sono intollerabili e non rimarranno impuniti, anche nell’ottica di non dare adito alla concorrenza sleale in ambito agricolo».
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