TREVISO - Sono anche più di 45 al giorno i bambini che vengono accompagnati nel pronto soccorso pediatrico del Ca' Foncello. Solamente in ottobre sono stati contati oltre 1.300 accessi. La maggior parte per sintomi come febbre, tosse e mal di gola. Sono i numeri che segnano l'inizio della stagione dell'influenza. Davanti a questi, si fatica a rispondere subito a tutti. E le attese a volte si allungano fino ad alcune ore. «Oggi abbiamo numeri maggiori rispetto a quelli registrati prima del Covid è il quadro fatto dal primario Stefano Martelossi siamo nella stagione delle epidemia di virus.
I PROBLEMI
Si stanno moltiplicando in particolare i casi di bronchioliti e i casi di contagi da virus respiratorio sinciziale, Rhinovirus, Adenovirus. «E comincia a farsi sentire anche l'influenza, fermo restando che dovrebbe avere il suo momento clou tra gennaio e febbraio rivela Martelossi sono questi i virus che stanno portando le famiglie di bambini con la febbre a rivolgersi al pronto soccorso pediatrico». Un quadro confermato dai pediatri di libera scelta che operano negli ambulatori del territorio: «Stiamo registrando un enorme aumento di sindromi simil influenzali spiega Gianfranco Battaglini, riferimento della federazione dei pediatri di Treviso la malattia porta a sviluppare febbre per tre o quattro giorni, anche fino a 39 o 40. E questo mette in crisi molte famiglie. I due anni passati con le mascherine avevano di fatto escluso le trasmissioni respiratorie. Adesso sembra che stia tornando indietro quello che non si era più visto».
IL COVID
Il Covid, invece, crea meno problemi in pediatria: nell'ultimo mese non c'è stato un solo ricovero per infezione da coronavirus. I bambini con sintomi potenzialmente riconducibili al Covid vengono sempre sottoposti a tampone. Nello scorso fine settimana, però, su 80 test sono emerse solamente tre positività. «Il coronavirus si conferma come malattia non grave nei bambini sottolinea il direttore dell'unità del Ca' Foncello in questo periodo la parte del leone è fatta dagli altri virus». «Ma non abbiate paura della febbre è l'appello che il primario torna a rivolgere alle famiglie noi siamo e restiamo sempre disponibili. Cerchiamo però di tenere i bambini a casa, se non ci sono situazioni gravi, trattando la febbre con il paracetamolo, facendo riferimento al pediatria di libera scelta e aspettando un po' per vedere l'evoluzione della malattia prima di correre subito nel pronto soccorso pediatrico».