Infarto in banca, ex geometra del Comune muore a 63 anni

Venerdì 5 Giugno 2020 di Michele Miriade
Bruno Segat stroncato a 63 anni da un infarto in banca
ODERZO - Un malore improvviso, mentre si trovava in banca per sbrigare una pratica, il giorno dopo aver compiuto 63 anni, ha stroncato Bruno Segat. Se n'è andato così, in fretta e in silenzio, lasciando la moglie Donatella Dorigo e le figlie Elisa, Enrica e Anna. Il funerale verrà celebrato domani, sabato 6 giugno, alle 10.30 nel Duomo di Oderzo dove questa sera, venerdì 5 giugno, alle 20.30, verrà recitato il rosario.

IL RITRATTO
Bruno Segat era molto conosciuto a Oderzo e in tutto il territorio dell'opitergino mottense per aver lavorato 42 anni all'ufficio lavori pubblici del comune di Oderzo, ed era prossimo alla pensione. Mancavano solo due mesi per godersi il meritato riposo dopo una vita dedicata al lavoro e alla famiglia. Martedì sera aveva festeggiato il suo 63esimo compleanno proprio con la famiglia, parenti e amici al ristorante da Domenico, a Lovadina, di proprietà del compagno della figlia Enrica, Ivano Camerotto. Una serata serena e in allegria, Bruno non aveva dato nessun segnale di malore o stanchezza, come del resto il giorno dopo quando alle 15 si era recato in banca assieme alla moglie per sbrigare una pratica.

LA TRAGEDIA
Appena il tempo di sedersi, porgere i documenti all'impiegato dell'istituto di credito e si è accasciato sulla scrivania. Immediati i soccorsi da parte del personale della banca e poi del Suem 118 che ha cercato di rianimarlo per quasi quaranta minuti, ma il cuore di Bruno per un collasso cardiocircolatorio aveva cessato di battere. Lo scorso mese di novembre Bruno Segat era stato colpito da un infarto, ma dopo due settimane di ricovero in terapia intensiva all'ospedale Cà Foncello di Treviso si era ripreso, per essere poi sottoposto a un intervento chirurgico all'ospedale di Padova dove era seguito dai sanitari. Persona serena e tranquilla, amava la sua famiglia e il lavoro dove era sempre disponibile. Aveva l'hobby della moto, le gite con gli amici e il mare della Croazia. Nulla avrebbe fatto presagire alla morte improvvisa. La famiglia, nel ringraziare il Suem, informa che eventuali donazioni, invece dei fiori, andranno all'unità coronarica dell'ospedale di Padova. 
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