Infarto alla guida: salvato da una passante. Elisa: «Non volevo morisse come mio padre»

Martedì 12 Novembre 2019 di Valeria Lipparini
Infarto alla guida: salvato da una passante. Elisa: «Non volevo morisse come mio padre»
VILLORBA (TREVISO) - È lei l'angelo custode che ha salvato la vita del 68enne di Casale, colpito da infarto mentre era alla guida di un Fiorino. E lo ha fatto perché ha pensato al padre, morto d'infarto, alla guida di un'auto, senza che nessuno lo aiutasse. Elisa Morandin, 37enne residente a Spresiano, si è fatta avanti dopo aver letto l'articolo pubblicato sul Gazzettino. E racconta: «Quando sabato scorso ho visto quel furgoncino che sbandava mentre percorreva il sottopasso in strada Postioma, all'altezza dell'ex incrocio delle Castrette, ho pensato a mio padre Luigino. È morto a 54 anni, stroncato da infarto, mentre percorreva l'autostrada A13 all'altezza dell'area di servizio Quattro Vie tra Occhiobello e Padova. E ho immaginato che quell'uomo fosse stato colpito, anche lui come papà, da un infarto».
 
IL SOCCORSOElisa aveva visto giusto. «La notizia principale che mi fa rasserenare e che apprendo solo leggendo il Gazzettino è che questo signore sta bene o perlomeno è vivo. Io ero lì e ho vissuto quei momenti» scrive.
La giovane, quando si è accorta che il Fiorino davanti a lei che sbandava e strisciava contro il muro di cemento del sottopasso fino a fermarsi ha collegato l'episodio a quello del padre. «Mi sono fermata, ho aperto la portiera del furgoncino e l'ho visto. Era violaceo e con la bava alla bocca. Ho chiamato il 118 e ho cercato di fermare qualche auto. Ma nessuno si fermava». Elisa Morandin mantiene la calma. «Nel mio lavoro di commessa ci fanno fare i corsi di primo intervento, ma la realtà è un'altra cosa». Poi le coincidenze fortunate si susseguono: si ferma un ragazzo. Poi, un medico che inizia le procedure per il massaggio cardiaco. Dopo pochi minuti due infermieri con il defibrillatore. Si aspetta l'arrivo dell'ambulanza, ma il più è fatto. Il 68enne è salvo.
L'INVITO«Apprendo la vostra bella notizia. Il 68enne sta bene ed è vivo. Vi scrivo per segnalare che bisogna sensibilizzare tutti affinchè comprendano l'importanza di aiutare chi chiede aiuto. Fermarsi a soccorrere una persona può salvargli la vita. Sabato, ho toccato con mano l'indifferenza di molti. È disarmante vedere automobilisti tirar dritto senza fermarsi alla mia richiesta di aiuto. In Italia c'è un reato che è l'omissione di soccorso. Encomiabile, invece, il lavoro degli infermieri e del ragazzo che mi ha aiutato. Sono ancora molto scossa nel vedere quanto ho visto che inevitabilmente mi collega alla morte del mio povero papà. Se avesse trovato una Elisa Morandin, forse si sarebbe salvato».
Valeria Lipparini
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