Incidente in Vespa a Soligo. L'indagine per omicidio stradale: analisi del sangue al 16enne per capire se aveva bevuto

Martedì 30 Giugno 2020 di Alberto Beltrame
Incidente in Vespa a Soligo. L'indagine per omicidio stradale: analisi del sangue al 16enne per capire se aveva bevuto

Un giro in Vespa di appena 5 minuti trasformatosi in tragedia. Nessuno pensava che un tragitto di pochi minuti sarebbe costato la vita a Vittoria De Paoli, appena 14enne, e mettesse a rischio l'esistenza del 16enne alla guida del motorino, che ora lotta tra la vita e la morte all'ospedale di Treviso. Il giovane, al termine degli accertamenti dei carabinieri, verrà indagato dalla Procura dei Minori di Venezia per il reato di omicidio stradale.

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Soligo, incidente in Vespa: omicidio stradale

Uno scenario inevitabile, che andrà a gravare il peso di un dramma già pesantissimo per lo studente di Valdobbiadene, tuttora in prognosi riservata e al quale evidentemente non è ancora stato possibile dire che l'amica non ce l'ha fatta. Sulla dinamica non sembrano d'altronde esservi molti dubbi da parte delle forze dell'ordine. Il 16enne e l'amica non indossavano il casco quando il giovane ha perso il controllo della Vespa e, sabato sera, ha centrato un lampione dell'illuminazione mentre percorreva via Rialto a Farra di Soligo, dove i due giovani si erano trovati per una festa a casa di un amico comune. Il 16enne, all'altezza dell'incrocio con via Borgata Grotta, non è riuscito a mantenere la Vespa in carreggiata e ne ha perso il controllo, finendo contro il basamento in cemento della recinzione di un'abitazione e andandosi a schiantare contro un palo della luce, facendolo crollare. 

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Incidente a Soligo: i testimoni

Vittoria e il 16enne sono stati sbalzati dal sellino della Vespa e scaraventati a terra. Erano immobili a terra quando Angelo, un residente della zona, si è avvicinato dopo aver sentito il fragore dello schianto e, chiamati i soccorsi, ha cercato di prestare aiuto ai due giovani. «Li ho visti lì, stesi a terra. Immobili. Temevo fossero morti entrambi» ha raccontato dopo essere stato sentito anche dai carabinieri di Vittorio Veneto, che hanno raccolto le testimonianze ed effettuato i rilievi sulla strada. Sull'asfalto non sarebbero state trovate tracce di frenata, nessun segno di un tentativo di gettarsi lateralmente per evitare l'impatto contro il lampione. 

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Analisi del sangue al 16enne

Le forze dell'ordine, così come la Procura, sono ora in attesa degli accertamenti clinici sul sangue del 16enne, effettuati come da prassi dopo il ricovero in ospedale. Resta da capire infatti se il giovane avesse assunto qualche sostanza, magari un bicchiere di vino di troppo, prima di mettersi alla guida della sua Vespa 125. Gli esami tossicologici insomma, potranno dare una prima parziale risposta sulle cause dell'incidente, avvenuto in un tratto effettivamente impegnativo, soprattutto se affrontato nel buio. Quanto alle conseguenze, è stato ovviamente determinante il fatto che i due amici non indossassero il casco protettivo, che avrebbe di certo potuto salvare la vita alla 14enne ed evitato gravi ferite al 16enne, sulle cui condizioni i medici non hanno ancora potuto dare rassicurazione nè tanto meno sciogliere la prognosi. 

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I due amici arrivati sul posto

L'inchiesta sulla morte della 14enne di Maser, servirà anche a capire se sia stato fatto tutto il possibile per salvarla. Per questo potrebbero essere fondamentali anche le testimonianze di due altri due amici, accorsi sul luogo dell'incidente dopo lo schianto secondo quanto raccontato dal primo soccorritore. «C'erano un ragazzo e una ragazza che piangevano e gridavano i nomi dei loro amici - ha raccontato Angelo -. Era buio ovunque. Ho chiamato il 118 dicendo loro di correre, perché temevo morissero entrambi davanti ai miei occhi. Il 16enne era svenuto e rantolava debolmente, vedevo il respiro affannoso e una gamba evidentemente rotta. La ragazzina invece aveva il viso pieno di sangue ma tastandole il collo ho sentito il battito cardiaco e quando mia moglie è uscita con una coperta si è leggermente ripresa. Si è messa a sedere contro un muretto, ci ha detto di avere molto freddo ma di sentirsi un po' meglio». Poi la corsa in ospedale, dov'è sopraggiunto il decesso della 14enne. La Procura non ha disposto l'autopsia e ha dato il nulla osta per i funerali.

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