Rider travolto e ucciso lungo il Terraglio: l'investitore aveva bevuto

Martedì 20 Settembre 2022 di Maria Elena Pattaro
L'incidente mortale lungo il Terraglio a Preganziol in cui è morto Roman Emiliano Zapata
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PREGANZIOL - Aveva bevuto, per questo non si sarebbe del rider fermo a bordo strada, in sella allo scooter e con lo zaino della Foodracers in spalla, centrandolo in pieno. Al volante dell’auto che domenica pomeriggio ha travolto e ucciso sul Terraglio il fattorino e rider argentino c’era Luca Chin, 53 anni di Preganziol, gestore del bar dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso. Grande lo stupore e anche la preoccupazione quando domenica pomeriggio i sanitari lo hanno visto arrivare ferito e sotto choc al pronto soccorso, lui che nella struttura sanitaria è abituato a mettere piede ma in tutt’altra veste. Dopo lo schianto il 53enne ha ammesso davanti ai soccorritori di aver bevuto alcol prima di mettersi alla guida. Saranno ora gli accertamenti alcolemici a stabilire il tasso alcolemico presente nel sangue al momento dell’incidente, costato la vita a Roman Emiliano Zapata, 48enne di Buenos Aires. La polizia stradale, che sta conducendo le indagini, è in attesa degli esiti, così come del risultato dei test tossicologici. Esami che verranno eseguiti anche sulla salma del rider per fare chiarezza sul tamponamento fatale avvenuto lungo il Terraglio a Frescada.

I riflessi offuscati dall’alcol potrebbero insomma, uniti alla distrazione, essere la chiave di un incidente che sembra altrimenti inspiegabile.

Lo schianto è avvenuto alle 13.30, all’altezza dello stabilimento Goppion, in un tratto rettilineo in cui la visibilità è buona. Il rider, diretto verso Treviso, si era fermato a telefonare a bordo strada, tra le striscia bianca laterale e il fosso. All’improvviso è stato centrato da Qashqai e scaraventato nel fossato. Lo scooterista è morto sul colpo, mentre il barista è stato estratto con qualche ferita dall’abitacolo finito a sua volta nel fosso dopo aver centrato un platano. Il 53enne non si dà pace e ieri mattina anche dietro al bancone del bar del Ca’ Foncello il morale era mesto: «È una tragedia enorme» si limitano a dire le dipendenti, consapevoli che per il titolare, al di là dei traumi fisici e degli eventuali risvolti giudiziari, l’incidente rimarrà comunque una ferita difficile da sanare. La Procura di Treviso ha aperto un fascicolo per omicidio stradale e il nome dell’automobilista verrà iscritto sul registro degli indagati, come atto dovuto. 


FUTURO PAPA’

Immenso il dolore della famiglia della vittima, proprio adesso che ci si stava preparando ad accogliere una nuova vita. Sì perché la moglie di Roman sta aspettando un bambino. Il 48enne stava per diventare papà per la seconda volta. Una gioia che invece gli è stata negata. Il piccolo non conoscerà mai il suo babbo, mentre all’altro figlioletto non resta che il ricordo dei pochi anni trascorsi insieme. «Sono molto provata» dice a mezza voce affacciandosi dalla porta dell’appartamento di via Gorizia, a Treviso. Insieme a lei ci sono alcuni familiari e amici, venuti a portarle conforto. È lì, a due passi dalla stazione ferroviaria, che la coppia argentina si era trasferita con il bimbo da circa otto mesi. Prima Roman aveva vissuto a Roma e una volta approdato nella Marca aveva iniziato a collaborare con la piattaforma di food delivery Foodracers, consegnando cibo a domicilio. Domenica era in servizio: vittima della strada e del lavoro 2.0. Da manager discografico ed editoriale a fattorino, forse spinto dalla necessità di cominciare una nuova vita in Italia. 


DALL’ARGENTINA ALLA MARCA

Zapata era originario di Buenos Aires e il suo curriculum racconta di una carriera nel settore musicale e discografico, ma anche nell’editoria, dopo la laurea ottenuta nel 1994 all’università di Moron in amministrazione e gestione d’impresa. In Argentina il 48enne aveva lavorato come creativo e dirigente di varie agenzie discografiche per poi avviare insieme a un socio la casa editrice Tornasolado di Buenos Aires. A cui si era aggiunta un’altra avventura imprenditoriale: l’avvio della casa discografica Twitin Records. Chi ha lavorato al suo fianco oltre oceano lo descrive come «un professionista e una persona eccellente, di grande esperienza, curiosa e dinamica, che non si tira indietro di fronte alle nuove sfide». Compresa quella di una nuova vita in Italia (prima a Roma e poi a Treviso), dove la scelta di fare il rider si è purtroppo rivelata fatale. 

Ultimo aggiornamento: 18:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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