TREVISo - Una dietro l'altra, a velocità altissima. Le immagini rimandano tre auto: la prima, nera, è la Bmw M2 di Ronnie Levakovic. Subito dietro altre due supercar di grande cilindrata. Sfrecciano ben oltre i limiti per via Santa Bona Vecchia, quartiere popolare di Treviso. Passano come fulmini accanto al carcere, imboccando una curva come se fosse un rally. È un video che risale alla settimana scorsa, in una sera come tante. E riprende la modalità preferita di spostamento di Ronnie e dei suoi amici: a bordo di auto potentissime e a tutta velocità, assolutamente incuranti di eventuali ostacoli, di vie laterali da cui può sbucare chiunque in qualunque momento, di incroci a raso. Modalità che, in base ai primi riscontri, potrebbe essere stata riproposta anche mercoledì notte lungo il Terraglio, quando il bolide guidato da Ronnie ha centrato in pieno, tamponandola, l'auto di Mara Visentin, 63 anni e Miriam Cappelletto, 51. Entrambe morte sul colpo, scaraventate contro un muretto al lato della strada. Una condotta, quella del giovane di origine rom, folle. Ronnie, adesso, è ricoverato in condizioni stazionarie nel reparto di terapia intensiva del Ca' Foncello. Su di lui pende l'accusa di omicidio stradale, in questo caso duplice. E non solo. A Treviso il sindaco Mario Conte sta lavorando per accelerare la revoca dell'alloggio popolare (ad affitto calmierato) di via Bindoni dove vive con la compagna, madre di due bambini piccoli. «Ho dato mandato di valutare se ci sono i presupposti per la decadenza immediata» spiega Conte.
LA GARA
Intanto le indagini continuano.
IL TESTIMONE
Gli investigatori, il cui riserbo in questa fase di raccolta degli indizi è massimo, stanno anche verificando l'identità dell'uomo che, con le auto ancora fumanti in mezzo alla strada, si sarebbe avvicinato Ronnie, sbalzato fuori dall'abitacolo, rivoltandolo sulla schiena urlando: «Ronnie cosa hai fatto?». Sicuramente non era a bordo con lui. E poi l'arrivo nel giro di pochi minuti di altri familiari del ragazzo, disperati, fa pensare che qualcuno li abbia avvisati nell'immediatezza del botto. Magari chi stava in questa famigerata terza auto. Le indagini comunque procedono e una svolta è attesa da un momento all'altro. La Bmw nera di Ronnie era molto conosciuta, e temuta, non solo a Treviso ma anche a Mogliano dove è stata vista sfrecciare come al solito in più occasioni. Scena vista molte volte anche a Treviso, dove le segnalazioni alla polizia locale fioccavano da tempo. Ma per intervenire, gli agenti avrebbero dovuto obbligatoriamente beccare l'auto mentre commette l'infrazione. E visto che era tenuto d'occhio, Ronnie non ha mosso la Bmw per i cinque giorni precedenti a quello della tragedia. Mercoledì ha invece deciso invece di sfidare la sorte, di prendere il suo bolide e rimettersi in strada. E lungo il suo percorso ha incrociato la strada di due donne che hanno avuto la sfortuna di trovarsi al posto sbagliato nel momento sbagliato.
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