Schianto in moto: Gianfranco muore dopo 6 giorni di agonia. Era il cugino della senatrice Puppato

Mercoledì 22 Settembre 2021 di Laura Bon
Gianfranco Puppato

CROCETTA - Gianfranco Puppato non ce l'ha fatta. A una settimana dal gravissimo incidente di cui era rimasto vittima, il centauro 57enne di Crocetta, dopo aver invano lottato contro la morte su un letto dell'ospedale Ca' Foncello di Treviso, ha perso la propria battaglia.

La notizia della scomparsa ha suscitato sgomento, commozione e dolore nelle tante persone che lo conoscevano e che hanno condiviso con lui un tratto di vita. Gianfranco, del resto, era una persona attivissima: sportivo, si impegnava praticamente in ogni attività.

SPORTIVO E IMPEGNATO
«Era una persona conosciutissima e amata -ricorda Enrico Gallina, amico di Gianfranco e anche vicesindaco di Cornuda- Praticava quasi ogni tipo di sport: dal ciclismo, al motociclismo, al tennis, alla montagna. Ricordo le ferie trascorse assieme». Lavorava come operaio alla Gabrielli di Crocetta, ma i suoi interessi spaziavano in tanti ambiti: ad esempio, aveva collaborato alla gestione dello sport lab di Crocetta. E lui, che macinava chilometri, è rimasto ucciso in quell'incidente a non più di un chilometro dalla sua casa di via Erizzo. La condivideva con la mamma Elvira, che ha compiuto 100 anni lo scorso luglio. «Avevano organizzato una festa bellissima in quell'occasione -ricorda Gallina- invitando amici, parenti, amministratori; la parola chiave di Franco era che la mamma avrebbe seppellito tutti». Un messaggio scherzoso e per lei bene augurante, ma che purtroppo per il motociclista è risultato profetico. Gianfranco, al quale dopo l'incidente era stato necessario amputare un piede, ha donato gli organi. «In questi giorni -prosegue Gallina- ci eravamo chiesti come aiutarlo a superare il trauma dell'amputazione. Invece l'esito è stato ben più grave e definitivo. E ora la sua morte lascia in tutti noi un vuoto importante».

SOCCORSI DRAMMATICI
Al momento dell'impatto, l'incidente era stato talmente grave che il cuore aveva già smesso di battere ma gli operatori del Suem erano riusciti a strappare momentaneamente Gianfranco alla morte. Nonostante quattro arresti cardiaci, erano riusciti a rianimarlo e intubarlo sul posto prima di trasportarlo in elicottero all'ospedale. Dove, però, l'appuntamento con la morte è stato solamente rinviato. L'incidente era avvenuto verso le 18.15 di una settimana fa in via Sant'Andrea, all'altezza dell'incrocio con via Erizzo. La Ducati del 57enne viaggiava da Nogarè verso il ponte dei Romani mentre un furgone Volkswagen Crafter percorreva la carreggiata in senso opposto e stava per svoltare a sinistra. Il 51enne di Pederobba alla guida del veicolo infatti aveva un appuntamento in municipio ma il viaggio si è arrestato bruscamente qualche metro prima. L'impatto frontale tra la moto e il furgone è stato violentissimo. E ad avere la peggio è stato Puppato, sbalzato a terra e con gravi emorragie. Gianfranco, che è anche cugino dell'ex sindaco e senatore Laura Puppato, lascia la mamma Elvira, la sorella Mariella, il fratello Antonio. Ma, soprattutto, una vita che amava profondamente.
 

Ultimo aggiornamento: 13:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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