Morti i due fidanzati motociclisti a Volpago, l'ultimo fatale giro con quella moto che volevano vendere

Lunedì 1 Maggio 2023 di Maria Elena Pattaro
Morti i due fidanzati motociclisti a Volpago, l'ultimo fatale giro con quella moto che volevano vendere

VOLPAGO DEL MONTELLO (TREVISO) - Morti sul colpo in sella alla moto che volevano vendere. È un destino tragico e beffardo quello che si è abbattuto sulla coppia di giovani fidanzati, vittime del terribile incidente di sabato pomeriggio sul Montello. Solo due giorni prima Nicole Rebecca Gaia Bellusci, 24enne di Montebelluna, aveva pubblicato un annuncio su Facebook per conto del fidanzato: «Vendo Ducati Hypermotard 1100S del 2009. Pochissimi chilometri, 24.500» aveva scritto la giovane, deceduta a Volpago, sulla dorsale del Montello, insieme al suo ragazzo Antonio Cerruti, 31enne di Breda di Piave. Era sua la due ruote messa in vendita a 6.750 euro, di cui Nicole aveva pubblicato foto e caratteristiche tecniche. Lo stesso aveva fatto lui, sul sito “Subito motori”. Speravano di trovare un acquirente tra chi, come loro, era appassionato di moto. Invece il destino ha deciso diversamente. Una scivolata fatale all’altezza di una curva, poco prima della Presa 10. Poi l’urto violentissimo contro un palo del telefono a bordo strada. Antonio guidava, Nicole era seduta dietro. Stavano tornando a Breda. I genitori di lui li stavano aspettando, ma alle 17.15 le loro vite si sono spezzate, sotto gli occhi impotenti di altri tre motociclisti, i primi a chiamare il 118, con tutte le difficoltà del caso in un punto in cui non c’è campo. A essere fatale è stata probabilmente la velocità: non folle ma comunque oltre il limite, secondo le prime ricostruzioni fatte dai carabinieri. Sull’asfalto nessun segno di frenata, solo quello di una “grattata”, lasciato forse dal cavalletto nel momento in cui la moto si è inclinata fino a perdere aderenza. La due ruote si è infilata nelle siepe a bordo strada mentre i due fidanzati sono stati sbalzati contro un palo.

Nessuno scampo. L’urto è stato talmente violento che il casco del 31enne è volato via. Uno degli aspetti da accertare, oltre alla velocità a cui viaggiava il mezzo, è se il centauro che lo indossava lo avesse allacciato correttamente. Nicole invece lo aveva ancora addosso quando i primi soccorritori le hanno tastato il polso per capire se ci fossero speranze. 


LA DISPERAZIONE
A casa Bellusci ieri avrebbe dovuto essere un giorno di festa: la famiglia aveva in programma una grigliata invece per mamma Monia, papà Pasquale operaio alla Alpinestars e attivista del Bioparco Noè, la sorella Chejenne, e la nonna Anna c’era spazio soltanto per la disperazione. «Mia figlia aveva solo 24 anni...come si fa a sopportare un dolore così?» si chiede la mamma, affacciandosi per un attimo in giardino di casa, in via Caberlotto. Attorno a lei i tre pastori tedeschi che Nicole adorava e di cui pubblicava spesso foto sui social abbaiavano inquieti, come se si aspettassero di vederla tornare da un momento all’altro. «Aveva appena preso la patente dell’auto, adesso stava facendo anche quella della moto - racconta il fidanzato della sorella -. Era molto contenta: una passione che condivideva con il fidanzato». 


IL CORDOGLIO
Dopo il diploma al liceo Veronese, indirizzo Scienze umane, Nicole aveva trovato lavoro da Bep’s, centro di Montebelluna che vende accessori per auto e moto: assunta all’inizio come commessa, aveva fatto carriera passando all’ufficio. Del resto era una ragazza meticolosa, affidabile e creativa. Un lato, quest’ultimo che emergeva soprattutto nel suo look: le piaceva cambiare spesso taglio di capelli e tingerli con colori brillanti, ispirandosi forse ai manga che le piacevano tanto. Ora l’intera città è sotto choc, in particolare la comunità del bioparco: «Ci stringiamo al nostro presidente, anima splendida che porta avanti il nostro progetto con cuore e anima». Cordoglio anche da Senise, il paesino in provincia di Potenza da cui provengono i genitori: «Siamo molto scossi». 

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Ultimo aggiornamento: 2 Maggio, 09:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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