Strage di Godega, la nonna di Daniele: «Non riesco a crederci, qui sono morte già troppe persone»

Le parole dei testimoni, di chi ha lanciato l'allarme e degli amici delle vittime. Il cordoglio del governatore del Veneto, Luca Zaia

Domenica 14 Agosto 2022 di Lucia Russo
Incidente di Godega di Sant'Urbano morti giovani amici
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GODEGA - Sul luogo dell'incidente la nonna di uno dei giovani ragazzi, Daniele De Re: «Non riesco a crederci, non può essere vero». Una presa di coscienza immediata, dopo l'incredulità iniziale. La nonna del 19enne è andata sul luogo dell'incidente, in via Cordignano a Godega di Sant'Urbano per vedere con i suoi occhi quanto accaduto e dove il suo nipotino ha tirato l'ultimo respiro. «Sono già morte troppe persone in questa strada», ha sottolineato prima di raccogliersi nuovamente nel dolore. Alla notizia, la mamma di Daniele Ortolan ha avuto un mancamento e si è reso necessario l'intervento del 118. 

I testimoni

«Ho sentito un fortissimo rumore. Ero a letto, mi sono svegliata. Ho aperto la finestra e ho visto delle luci nel fossato». Questo lo scenario che si è presentato davanti agli occhi della signora che abita nella casa difronte alla curva dov'è accaduta la tragedia dove hanno perso la vita Daniele De Re, Xhuliano Kellici, Daniele Ortolan e Marco Da Re, amici tra i 18 e i 19 anni. 

«Sono passato per caso all'alba, ho visto le luci ma tutto era fermo.

Quasi statico. Non mi dava l'impressione che fosse successo chissà che, invece era una tragedia. Non vedevo movimenti e mi sono detto "beh staranno bene" ma erano già morti. Non ci sono parole», aggiunge un signore. 

L'amica

«In paese ci conosciamo circa tutti. Io conoscevo soprattutto Daniele Ortolan perchè anche lui fa le scuole a Vittorio Veneto, come me. Ho appreso questa mattina la notizia e non ho parole. Non so che dire. Io ero una conoscente di Daniele, avevo sicuramente tanti amici che lo consocevano meglio di me ma quando ho saputo la notizia ho sentito la necessità di venire qui a vedere. Gli altri ragazzi non li conoscevo, solo di vista», afferma Gioele Cipriani amica del ragazzo di 19 anni che era alla guida della Polo. La ragazza, questa mattina 14 agosto, è andata immediatamente sul luogo dell'incidente. 

«Un monito per gli altri ragazzi»

In via Cordignano anche una coppia di genitori che ha portato il loro figlio di 15 anni a vedere cosa può succedere sulla strada. «In questa tragedia poteva esserci chiunque dei nostri ragazzi - spiegano - Siamo stati giovani anche noi e potrebbe essere colpa dell'alta velocità. Siamo stati giovani anche noi. Se la curva la conosci riesci a gestire la situazione altrimenti no. Quattro morti in un solo colpo, sono tanti, troppi. Togliamo la curva, facciamo la strada dritta. Sono discorsi che si pensano perchè siamo toccati dal momento. Potrebbe essere un ragazzo qualsiasi, il nostro ragazzo anche. Un pensiero di vicinanza alle famiglie perché quei ragazzi non torneranno più. Noi abbiamo portato qui nostro figlio di 15 anni per rendersi conto di quanto poco basta, basta un minimo. Era giusto venire qui, è una cosa che abbiamo sentito di dover fare».

Il cordoglio del governatore del Veneto, Luca Zaia

«Ci troviamo di fronte ad una tragedia immane. La notizia ci lascia tutti sgomenti e ci colpisce al cuore come comunità. In questo momento drammatico per quattro famiglie ci stringiamo a loro con tutto il cordoglio per un evento così doloroso che coinvolge quattro giovani di 18 e 19 anni». Queste le parole del governatore del Veneto, Luca Zaia che esprime vicinanza alle famiglie dei quattro giovani. «Esprimo tutta la mia vicinanza ai familiari di questi ragazzi, ai loro cari, agli amici e a tutti coloro che a questi giovani hanno voluto bene».

Il sindaco di Godega

«Valuteremo seriamente quali contromisure adottare». Così il sindaco di Godega Sant'Urbano, Paola Guzzo. «Nessuno tra loro abitava a Godega - aggiunge Guzzo - ma non per questo non sentiamo come nostra la tragedia, che colpisce oggi la comunità, ci stringiamo sinceramente al dolore delle famiglie». In relazione al punto in cui il fatto è accaduto, il sindaco fa presente che si tratta di una strada di competenza comunale, dunque sulla quale è la sua amministrazione a poter intervenire con eventuali strumenti di dissuasione e aumento della sicurezza, la quale presenta una curva al termine di un lungo rettilineo. «Se si arriva troppo veloci, come accadde due anni fa - prosegue il primo cittadino - è facile perdere il controllo. Rispetto all'episodio di oggi le cause ancora non le conosciamo, ma con il precedente ci sono evidenti rassomiglianze». Sul luogo dell'incidente anche l'assessore di Godega, Lucio Favaro«Si possono sempre vitare le tragedie. Questa è una strada dove la gente corre. Io non entro nei meriti della tragedia ma anche quando a me capita di farla in bici o in macchina trovi sempre persone che corrono. Dovrebbe essere una strada a traffico limitato ma così non è, tanti la usano per tagliare e corrono talgiando anche le curve. Il tratto è molto pericoloso anche per i cilisti che sono sempre a rischio».

Il primo cittadino di Cordignano

«Erano tutte persone giovani, chi stava al volante era perciò fresco di scuola guida - dice Roberto Campagna - e dunque le regole di fondo per la sicurezza sulla strada doveva averle ben presenti. Non conosciamo ancora le cause, è fuori luogo indicare fin da ora responsabilità; ma la mia riflessione è legata in astratto a tutto ciò che si osserva quotidianamente mentre si è in viaggio, dalle distrazioni al cellulare alle banali dimenticanze anche semplicemente nell'inserire una freccia».

Ultimo aggiornamento: 15 Agosto, 07:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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