Incidente sulla pista da cross, Andrea Simeon è morto davanti agli occhi di papà Remo

Il 26enne era arrivato sul circuito di Mantova la sera prima con il camper. Suo padre al mattino e quando lo ha visto cadere si è sentito male

Lunedì 31 Ottobre 2022 di Valeria Lipparini
Andrea Simeon morto sulla pista da moto cross davanti al papà
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SERNAGLIA DELLA BATTAGLIA (TREVISO) - Il suo cuore malandato non ha retto a vedere il figlio che usciva di pista, nella gara di ieri a Mantova. Si è sentito male e si è accasciato accanto al corpo esanime di Andrea Simeon. Papà Remo si è ripreso in serata.

Per il figlio Andrea, 26enne di Sernaglia della Battaglia, invece, non c'è stato niente da fare. Troppo profonde le ferite riportate nello schianto contro l'albero ai bordi della pista da motocross di Mantova.

Figlio unico, Andrea Simeon era l'orgoglio di mamma e papà

Per papà Remo e mamma Susy quell'unico figlio era fonte di orgoglio. Laureato in ingegneria a Trento, aveva già trovato lavoro proprio nella città dove nel maggio del 2019 si dimostrava sorridente in uno scatto mentre riceveva la pergamena dalle mani del magnifico rettore. Un pezzo di vita a Trento, dal lunedì al venerdì, e l'altra parte a Sernaglia, dove Andrea continuava a seguire la passione per la moto e a vedere i suoi amici di sempre. Due pezzi che teneva cuciti insieme, con il filo della passione e dell'amore. Con il coraggio che l'aveva contraddistinto quando aveva subìto la rottura del femore in un incidente in pista. Si era rialzato e, dopo due anni, aveva ricominciato a gareggiare. «Con la voglia di divertirmi» scriveva su Instagram.

 

Gli amici

Ma ieri, 30 ottobre, l'incidente mortale. Che ha lasciato attoniti i tanti amici. Lo hanno ricordato, con frasi postate su Instagram, come se ci fosse ancora e potesse ascoltarli. E sapeva farsi voler bene anche dagli avversari. «Non ci sono parole per descrivere quanto accaduto, eravamo tanto avversari e anche tanto amici, l'unica cosa è che voglio ricordarti così». E l'amico avversario posta una foto che li ritrae insieme, spalla a spalla, in tuta, stivaloni da motociclista e casco, a bordo campo. Poi, un altro: «Abbiamo corso per così tanti anni insieme. Siamo stati compagni di team. Non ci posso credere, anzi non ci voglio credere». E un cuoricino a chiudere il messaggio di Federico Mantiero. Ancora. Vittorio Contiero: «Un altro di noi che purtroppo se ne va. Uno dei rischi della nostra passione è anche questo». Amici che lo ricordano in pista.

Il presidente

Insieme a loro il presidente del moto club Tre Pini, Donato Toffoletto: «Era un bravo ragazzo, lavorava e correva con le moto da cross. Era arrivato a Mantova in camper la sera prima della gara. Voleva essere riposato e pronto a giocarsela. Il padre, invece, era partito ieri mattina con la sua moto da strada. Ha visto suo figlio volare e poi cadere. Non oso pensare a cosa deve aver provato quel povero genitore. Sono vicino, insieme all'interno moto club, alla sua famiglia. E, quanto prima, andrò a trovarli oppure parlerò con loro telefonicamente. Siamo una squadra, una famiglia, non li lasceremo soli».
 

Ultimo aggiornamento: 1 Novembre, 19:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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