Strage di Godega. «Mamma vado dai ragazzi»: la telefonata di Marco Da Re. Poi ha preso la bici per andare in centro

Lunedì 15 Agosto 2022
Marco Da Re morto nello schianto a Godega di Sant'Urbano

GODEGA - Ecco chi sono i giovanissimi che hanno perso la vita nello schianto a Godega di Sant'Urbano. A bordo della Polo Marco Da Re, Xhuliano Kellici, Daniele Ortolan e Daniele De Re, tutti residenti nel trevigiano dai 18 ai 19 anni. «Mamma, sto andando in piazza a Cordignano, non ti preoccupare». Marco Da Re, 18 anni, la piazza di Cordignano l'aveva raggiunta in bicicletta per incontrare gli amici. Da Stevenà, la frazione di Caneva dove viveva in una casa circondata da un bosco, bastano cinque minuti. La madre, Lorenza Gava, aveva appena finito il turno in ospedale a Pordenone e lui, prima di uscire, ha voluto rassicurarla sui suoi spostamenti. È stata l'ultima telefonata con il figlio minore, poi, poco prima dell'alba, è arrivata la notizia che le ha spezzato il cuore: Marco ha perso la vita in un incidente stradale assieme a Xhuliano Kellici (19), Daniele Ortolan (19) e Daniele De Re (18). Accanto a lei ora ci sono i figli Samuele, 25 anni e Damiano, 21. È una famiglia che ha già sofferto molto e che dovrà farsi molta forza. Un paio d'anni fa era stata colpita da un grave lutto: a soli 55 anni era mancato il papà Ermando, un artigiano edile molto conosciuto e apprezzato per il suo lavoro.

Piano piano si erano risollevati, i tre fratelli avevano sostenuto la mamma e in famiglia si cominciava a ritrovare un po' di serenità.

Chi erano i quattro amici: passioni in comune e quell'aperitivo fisso al bar del paese


IL LAVORO
Marco era un ragazzo volenteroso e pieno di vita. Aveva frequentato per un paio d'anni l'istituto alberghiero Beltrame di Vittorio Veneto con l'obiettivo di diventare cuoco, ma poi aveva abbandonato gli studi con l'intento di andare a lavorare. Aveva trovato un impiego alla Ecomaster Srl di Orsago, stava facendo uno stage e sperava in un posto sicuro per raggiungere l'indipendenza economica. La fatica non lo spaventava. Nè sul lavoro nè a casa, dove si occupava dell'orto e del taglio della legna per l'inverno. Venerdì era felice perché era il suo ultimo giorno di lavoro, da domani sarebbero cominciate le ferie e magari avrebbe avuto più tempo per incontrarsi con gli amici, gli stessi con cui ha purtroppo condiviso un tragico destino e che aveva conosciuto sui banchi di scuola instaurando un legame fortissimo.


IL DOLORE
Le comunità di Stevenà e Caneva sono molto scosse. Quella di Marco Da Re è una famiglia riservata. La mamma è originaria di Cordignano, dove vivono i nonni di Marco, che ieri hanno avuto il sostegno del nipote Damiano, rimasto sempre accanto a loro. Il sindaco Dino Salatin ha portato le condoglianze a nome dell'amministrazione comunale e della comunità mettendosi a disposizione della famiglia. «La mamma - osserva - nonostante quello che ha patito ha una grande forza d'animo. Cercheremo di dare supporto e di starle vicino».

La tragedia, il momento dell'impatto


IL RICORDO
Anche se si era un po' perso di vista con gli amici con cui da bambino aveva frequentato le scuole a Caneva o i campi del Grest, per la sua vivacità e simpatia Marco Da Re ha lasciato a tutti il ricordo di un ragazzo pieno di energia e di passioni, come quella per le moto. Sui social in tanti hanno lasciato, come segno di vicinanza alla famiglia, un breve ricordo o un cuore. Tra questi vi è anche Arianna Cao: «Io e Marco - spiega - ci conoscevamo fin dall'asilo, avevamo fatto le scuole a Caneva insieme, poi alle superiori ci siamo persi di vista perché lui è andato al professionale. Ci siamo incontrati per caso un paio di settimane per strada. Era così felice e orgoglioso di andare a lavorare». La notizia dell'incidente è stata un duro colpo, il pensiero di tutti va alla mamma e ai fratelli che già hanno tanto sofferto.

 

Ultimo aggiornamento: 16 Agosto, 09:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci